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Elena Correggia
Leggi i suoi articoliDai maestri della prima metà del Novecento, fra classicità e Avanguardia, all’Astrattismo lirico e informale del secondo dopoguerra, dall’Arte Povera fino alle ricerche più contemporanee: è il percorso nell’arte moderna e contemporanea offerto dalla vendita di Aste Bolaffi, in programma a Torino il 4 novembre. Circa 170 i lotti all’incanto, tutti provenienti da collezioni private come un lavoro storico di Giuseppe Capogrossi del 1958, «Superficie 291», con protagonista il suo caratteristico vocabolario segnico (stimato 160-200mila euro). Importante anche una piccola tela inedita di Carol Rama, «Composizione C.n.3», del 1951, che testimonia il periodo in cui Rama prese parte al Mac (Movimento d’arte concreta), elaborando una sua personale visione dell’arte astratta che richiama la delicatezza cromatica e la poesia grafica di Kandinskij e Klee (60-80mila). La trasformazione quasi alchemica di materia e oggetti del quotidiano in arte da parte di Pier Paolo Calzolari trova conferma in «Paravento» del 1999-2000, opera di grandi dimensioni, comprensiva di una delle sue celebri strutture ghiaccianti (120-160mila). Nella sezione dedicata agli anni Sessanta e all’Arte povera si dà spazio anche a un’inusuale e irriverente «Arte dello squallore» di Michelangelo Pistoletto, datata 1985 (80-120mila). L’astrattismo gestuale e al tempo stesso lirico di Georges Mathieu si fa notare con «Amarilis», potente olio su tela del 1970 (30-40mila), plasticità e poesia si incontrano invece nella tecnica mista di Pinot Gallizio, «Senza titolo», del 1961 (14-18mila).
Carol Rama, «Composizione 'C.n.3'», 1951, stimata 60-80mila euro. Courtesy of Aste Bolaffi
Nell’ambito dei linguaggi del primo Novecento è proposta un’interessante tempera su cartone di Giacomo Balla, uno studio delle celebri «Bandiere in movimento», del 1915-18, proveniente in origine da Casa Balla (20-25mila), mentre nel segno del «ritorno all’ordine» e degli stilemi della classicità si può apprezzare un nucleo di dipinti di Mario Tozzi. Fra questi spicca «Bibliofilo» del 1927 (30-40mila), in cui la composizione assume un’impostazione architettonica con le figure, solidamente definite, che paiono ergersi in un placido isolamento in esclusiva compagnia di alcuni libri che si tingono di una valenza quasi metafisica.
Molto interessante poi il lotto che comprende un insieme di dieci disegni di Amedeo Modigliani, «Esquisse de tête de femme» e serie di «Nu assis» del 1915, valutati 150-200mila. La raccolta fa parte di un piccolo carnet dell’artista, rivelatore della modalità con cui Modigliani approfondiva lo studio di un soggetto; il primo schizzo indica inoltre come l’artista spesso iniziasse i suoi disegni apponendo veloci annotazioni. Sempre fra le opere su carta, si segnala «Signora seduta su una poltrona», studio in relazione con «Ritratto di Rose von Rosthorn-Friedmann» di Gustav Klimt, del 1900-1901, che verrà inserito nel prossimo catalogo ragionato online del Museo Albertina di Vienna sui disegni del maestro viennese (22-28mila).
Un omaggio alla montagna è poi proposto con alcune opere a tema, fra cui due scatti di Vittorio Sella, (800-1.500 euro l’uno), abile con la macchina fotografica oltre che apprezzato alpinista. Sempre attenta a dedicare uno spazio ai multipli d’autore, la casa d’aste Bolaffi propone anche in questo catalogo alcuni lavori a stampa di maestri indiscussi, che consentono di ampliare la platea dei potenziali acquirenti. Fra i lotti più interessanti spiccano i multipli «sperimentali» degli anni ’60-’70 come quello di Carla Accardi, un «Senza titolo», linoleum su cartoncino del 1985 (2-4mila) e i «fuori misura - edizioni speciali» come la stampa di David Tremlett del 2017, «Turin Wall» (1.500-2.500) e la serie delle «Piramidi» di Sol Lewitt, 10 litografie del 1986 pubblicate da Noire editore (3-4mila). Infine, non passa inosservato all’incanto un gioiello di design ideato da Ettore Sottsass: un pendente in oro del 1984 realizzato in 25 esemplari numerati (3.500-5mila).
Giuseppe Capogrossi, «Superficie 291», 1958, stimata 160-200mila euro. Courtesy of Aste Bolaffi
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