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Pieter Paul Rubens, «Ritratto di Maria de’ Medici», 1622, Madrid, Museo del Prado (particolare)

Foto tratta da Wikipedia

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Pieter Paul Rubens, «Ritratto di Maria de’ Medici», 1622, Madrid, Museo del Prado (particolare)

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Maria de’ Medici, nonna paterna del Re Sole

Nella sede di Palazzo Strozzi Sacrati, la Regione Toscana ricostruisce la vita della seconda regina che la dinastia medicea donò alla Francia a 450 anni dalla nascita

Fino al 31 agosto con la mostra «Maria de’ Medici. Alle origini del Grand Siècle» la Regione Toscana commemora, nella sede fiorentina di Palazzo Strozzi Sacrati, i 450 anni dalla nascita della seconda regina che la dinastia medicea donò alla Francia. Dopo Caterina, fu infatti la sesta figlia del granduca Francesco I e di Giovanna d’Austria a diventare regina d’Oltralpe sposando Enrico IV di Borbone, da cui ebbe Luigi XIII. Maria de’ Medici (1575-1642) fu dunque nonna paterna del Re Sole. 

La mostra è curata da Samuele Lastrucci, direttore del museo privato con sede nella Rotonda del Brunelleschi dedicato alla più celebre delle famiglie fiorentine. «Educata secondo i modelli della corte fiorentina, Maria de’ Medici affidò all’arte il compito di articolare una nuova immagine regale e riaffermare la legittimità della propria sovranità, anche nei momenti più critici della reggenza, ha affermato Lastrucci. Il suo mecenatismo raffinatissimo, ispirato all’esempio dei nonni Cosimo I e Eleonora di Toledo, promosse l’attività di artisti come Pieter Paul Rubens, Giovanni Baglione, Guido Reni, Guercino e Orazio Gentileschi, contribuendo in modo decisivo alla diffusione di un canone italiano con il quale si sarebbe misurato persino, generazioni più tardi, il Re Sole suo nipote». Il presidente della Regione Eugenio Giani ha invece ricordato come «in una Francia lacerata dagli scontri religiosi, Maria portò gusto, sensibilità e passione per le arti, in particolare per quell’oreficeria di cui era cultrice». 

Donna non particolarmente fortunata, che dopo gli anni della reggenza succeduti all’uccisione dell’amato ma infedele marito finì la sua vita dimenticata e in povertà, la regina viene qui indagata attraverso documenti autografi, libri antichi, calcografie, cimeli e dipinti, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private italiane e francesi. In mostra anche la prima ricostruzione scenografica del teatro mediceo che, in occasione delle sontuose nozze di Maria con Enrico IV, nel 1600 ospitò l’«Euridice» di Jacopo Peri e Ottavio Rinuccini, considerata la prima opera lirica. Di grande rilievo sul piano del mecenatismo artistico furono l’amicizia e il sodalizio che Maria tessé con Pieter Paul Rubens, da cui fu più volte ritratta e a cui commissionò le grandi tele celebrative dedicate a sé stessa oggi al Palais du Luxembourg di Parigi e il ciclo dedicato al defunto marito, mai terminato, le cui due uniche opere realizzate sono attualmente conservate nella Sala della Niobe degli Uffizi.

Elena Franzoia, 30 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Maria de’ Medici, nonna paterna del Re Sole | Elena Franzoia

Maria de’ Medici, nonna paterna del Re Sole | Elena Franzoia