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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliIl volume del 1721 di Johann Bernhard Fischer von Erlach, architetto e teorico austriaco, è un’opera aperta incentrata sugli interessi antiquari e la curiosità per mondi all’epoca lontani. Monica Preti e Marco Folin analizzano e riportano all'attualità un volume di trecento anni fa. Fischer von Erlach, insieme all’antiquario Carl Gustav Heraeus, aveva raccolto una miriade di tavole architettoniche, ora integralmente riprodotte, sui grandi monumenti formativi della Terra, dal tempio di Salomone a edifici del vicino e lontano Oriente, messi sullo stesso piano della architettura barocca del suo tempo.
L’autore ritiene che «i gusti delle nazioni non differiscono in architettura più di quanto non capiti nelle maniere di vestirsi o di cucinare le carni» richiamando le riflessioni sulla progettazione architettonica, mutuate dai suoi incontri con Athanasius Kircher, Giovanni Pietro Bellori, Gian Lorenzo Bernini e Carlo Fontana, ma anche con Gottfried Wilhelm von Leibniz e altri filosofi. Gli autori analizzano ogni singolo aspetto dell’antico saggio mettendone in risalto l'attualità e lasciandosi catturare dalla bellezza del repertorio iconografico di von Erlach.
Da Gerusalemme a Pechino, da Roma a Vienna. Sul Saggio di architettura storica di J.B. Fischer von Erlach, di Monica Preti e Marco Folin, prefazione di Carlo Ginzburg, 259 pp., ill. col., Franco Cosimo Panini, Modena 2019, € 28

Una tavola di Fischer von Erlach raffigurante la Torre della Porcellana di Nanchino
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