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Inge Morath, «Autoritratto, Israele, 1958», Magnum Photo (particolare)

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Inge Morath, «Autoritratto, Israele, 1958», Magnum Photo (particolare)

L’ultima Inge Morath, tra ritratti e letteratura

110 scatti dell’artista austriaca aprono la nuova stagione espositiva di Pordenone dedicata alla grande fotografia internazionale

Alessia De Michelis

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Sarà Inge Morath (Graz, 1923-New York, 2002), pioniera della fotografia e prima donna ammessa nella storica agenzia Magnum Photos, ad aprire la nuova stagione espositiva di Pordenone dedicata all’ottava arte internazionale. Dal 13 settembre al 16 novembre, la Galleria Harry Bertoia ospiterà «Inge Morath. Le mie storie», una mostra che propone uno sguardo inedito sull’opera dell’autrice austriaca, con particolare attenzione al ritratto e al suo legame con la letteratura.

L’esposizione, promossa dal Comune di Pordenone e organizzata da Suazes in collaborazione con Fotohof, presenta circa 110 scatti, molti dei quali focalizzati sul periodo maturo dell’artista, segnato dal film «The Misfits» di John Houston e dal successivo matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller, nonché dalla profonda connessione tra immagine e parola. Curata da Brigitte Blüml Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, l’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto culturale che accompagnerà la città verso il 2027, quando Pordenone sarà Capitale Italiana della Cultura.

Questa mostra segna anche l’inizio di un ciclo espositivo che vedrà alternarsi nei prossimi mesi grandi nomi della fotografia mondiale, spesso in anteprima nazionale, confermando il ruolo di Pordenone come punto di riferimento per la cultura visiva contemporanea.

Alessia De Michelis, 02 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

L’ultima Inge Morath, tra ritratti e letteratura | Alessia De Michelis

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