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L’offerta svizzera: nature morte, paesaggi e crocefissioni

L’offerta svizzera: nature morte, paesaggi e crocefissioni

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Redazione GdA

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Nel ciclo di vendite di settembre della casa d’aste svizzera Koller, dal 18 al 22 settembre, la sezione dei dipinti antichi ha alcune gemme, come una natura morta di Willem Claesz. Heda datata 1634, proveniente da una collezione privata europea e stimata «a richiesta» dagli esperti della società.

Stessa indicazione in catalogo per un’altra natura morta, di Osias Beert il Vecchio, un dipinto passato da una collezione svizzera a una statunitense e poi, attraverso il mercante londinese Richard Green che l’aveva trattata alla fine degli anni Ottanta, a un collezionista privato che ne è l’attuale venditore. Il dipinto ha anche una nutrita bibliografia.

È invece del primitivo senese Niccolò di Segna (attivo tra il 1331 e il 1348) una Crocefissione databile al 1325-30, riscoperta da poco in una collezione privata europea e assegnata al pittore toscano da un’analisi storico-artistica dello studioso Gaudenz Freuler, pubblicata nel catalogo d’asta. Il lotto è stimato tra 115 e 130mila euro.

Da una veduta notturna del litorale mediterraneo alla luce della luna di Claude-Joseph Vernet, dipinto su tela datato 1754 e rimasto da due generazioni nella famiglia dell’attuale venditore, la casa d’aste si attende invece tra i 270 e i 350mila euro.

Nella sezione dell’Ottocento, infine, una presenza consueta nei cataloghi della casa svizzera, quella del pittore bavarese Carl Spitzweg, è rappresentata quest’autunno da «Congratulazioni», olio su tavola realizzato intorno al 1860. Anche per questo lotto le stime sono a richiesta.
 

Redazione GdA, 14 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

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