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Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliIl 2025 è l’anno di Hans Christian Andersen nel suo Paese, che ne celebra i 150 anni dalla morte con il programma di eventi «Andersen Forever». Capofila del progetto è Odense, città natale del celebre scrittore ottocentesco, che nel suo ruolo di «capoluogo delle favole» ha riunito oltre venti istituzioni culturali (tra cui Kunstmuseum Brandts, Odense Teater e Odense International Film Festival) allo scopo di rendergli omaggio con una manifestazione trasversale, in cui a dibattiti e incontri letterari si affiancano spettacoli teatrali e cinematografici, mostre e installazioni interattive che invitano i visitatori a guardare con occhio «fatato» tesori danesi antichi e moderni.
A casa di Andersen
Il festival entra nel vivo il 4 agosto (giorno della morte dello scrittore) con lo spettacolo inaugurale «Flowers of Remembrance», che all’incrocio tra poesia, danza e musica conduce in un viaggio «fiabesco» nel magnifico giardino del museo che ricorda l’eredità culturale di Andersen. Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Danish National Academy of Music, Koma Ballet e i Festival dedicati a H.C. Andersen. Per quanto infatti la modesta casetta gialla in cui lo scrittore nacque nel 1805 esista ancora nel centro di Odense, la città ha deciso di dedicargli una nuova struttura, la Casa Museo Hans Christian Andersen, progettata dal più «occidentale» tra gli architetti giapponesi, Kengo Kuma, vincitore nel 2016 di un concorso internazionale. Basato su un’architettura e un exhibit design innovativi e immersivi, il complesso offre un’esperienza multisensoriale estesa su 5.600 metri quadrati che invita il visitatore a entrare in un mondo onirico e labirintico, cui partecipa lo splendido giardino che crea una continuità tra spazi interni ed esterni, ipogei e fuori terra. Grazie alle più moderne tecnologie, il percorso propone scenografie esperienziali all’incrocio tra arte, poesia e sogno mirate a evidenziare «l’atemporalità delle storie di Andersen e il loro significato filosofico». Kuma si è ispirato in particolare alla fiaba L’acciarino magico (1835), in cui un albero rivela un mondo sotterraneo in grado di offrire a chi lo osserva nuove prospettive. Nel giardino del museo, nascosti da alte siepi, alcuni sentieri tortuosi conducono a una serie di scenografici giardini, passando da una fitta e scura foresta di abeti a spazi luminosi in cui vari tipi di fiori suscitano la curiosità e stimolano la fantasia. In occasione di «Andersen Forever», la casa museo presenta un nuovo allestimento curato dallo studio olandese Opera, noto per avere collaborato con il British Museum di Londra e progettato l’esposizione del Titanic a Belfast, che ha reso l’esperienza ancora più coinvolgente e giocosa per adulti e bambini, con particolare attenzione alle famiglie. Tra le novità spicca un nuovo sistema audio, che consente di vivere e condividere al meglio il percorso espositivo.

Una veduta interna della Casa Museo Hans Christian Andersen. © Destination Fyn, Erhvervshus Fyn
A spasso per Odense
«Sulle tracce di Hans Christian Andersen» è uno speciale itinerario di circa 2,5 chilometri che conduce ai tanti luoghi del centro storico legati al celebre favoliere. Il percorso inizia dall’umile casa natale dello scrittore, figlio di un ciabattino, ingentilita da un piccolo giardino fiorito e situata in quello che all’epoca era uno dei quartieri più poveri di una città che, con i suoi circa 205mila abitanti, è oggi capoluogo dell’isola della Fionia e la terza città più importante della Danimarca. Le strade acciottolate, le case a graticcio e l’atmosfera pittoresca ricordano il ricco e antico passato della città (la cui fondazione risale al 988 d.C.), di cui tra le principali testimonianze rimane, poco lontano dalla casa natale di Andersen, la gotica Cattedrale di San Canuto. Di fondazione trecentesca, la chiesa ospita nella cripta l’antico santuario, meta di pellegrinaggi per tutto il Medioevo, dedicato a Canuto IV, ultimo re vichingo danese, vissuto nell’XI secolo e canonizzato nel 1101, vittima di intrighi di potere e considerato martire.
Odense ospita inoltre il Kunstmuseum Brandts, collezione di 17mila opere che abbracciano 250 anni di arte danese e una collezione internazionale di fotografia. Altre mete culturali interessanti sono il Graabrødre Kloster, convento francescano fondato nel 1279 e utilizzato per 250 anni come ospedale dopo la Riforma luterana danese (1536), e il Klosterhaven (giardino del monastero), uno dei giardini più belli della città. Nel Medioevo infatti Odense possedeva ben sei monasteri circondati da campi e prati, di cui il Klosterhaven presso la Chiesa e il Monastero di San Candido è l’unico rimasto. Dopo l’incendio che nel 1913 ferì il complesso, il giardino venne reinterpretato come storico-botanico su progetto dell’architetto dei giardini J.P. Andersen e aperto nel 1922. L’ultimo intervento di riqualificazione, datato 2005 e firmato dall’architetta paesaggista Lise Schou, ha regalato al giardino piante perenni, fiori ed erbe aromatiche, distribuiti in venti aiuole che ospitano complessivamente 127 piante.
Sempre nel centro storico sorge la Scuola dei Poveri, frequentata anche da Andersen. Il grande edificio è un tipico esempio di Rinascimento danese risalente al 1530 circa e fino al 1777 fu casa di un mercante. Acquistato all’inizio dell’Ottocento dall’Ufficio dei poveri della città di Odense, l’edificio fu trasformato in casa di riposo, laboratori artigianali e scuola. Al margine del centro storico si trova l’ottocentesco Municipio, tuttora in funzione, progettato dagli architetti J.D. Herholdt e Carl Lendorf, eccezionale esempio di stile neogotico all’italiana, molto in voga alla fine del XIX secolo. Un ampliamento più recente, progettato da Helweg-Møller, fu inaugurato nel 1955. Un altro luogo che parla di Andersen è l’ex prigione detta Tugthuset o Manufakturhus, costruita nel 1752 come istituto di pena e lavoro forzato per i criminali e i tantissimi poveri di Odense e della Fionia. La nonna di Andersen aveva sposato un detenuto e la famiglia frequentava spesso il complesso, con grande paura del piccolo Hans Christian che in seguito descrisse questo crudele luogo nel romanzo O.T. Un romanzo danese (1836). Il Giardino reale del Castello di Odense, pregevole edificio barocco terminato nel 1730 per volontà del re Federico IV, ospitava originariamente la statua commemorativa di Andersen realizzata dallo scultore ottocentesco Louis Hasselriis, spostata nel 1949 nel Fairytale Garden situato tra Cattedrale e Municipio. Caratterizzato dalla presenza dell’acqua, il giardino fu realizzato nel 1876 ed era inizialmente chiuso al pubblico, ma venne ceduto nel 1942 al Comune che lo trasformò nell’attuale parco su progetto degli architetti dei giardini C. Th. Sørensen e P. Wad, in collaborazione con l’architetto B. Helweg-Møller. Il centro storico è infine disseminato di 15 statue contemporanee che ricordano le fiabe di Andersen rendendo omaggio a personaggi indimenticabili come la principessa sul pisello (1835), Pollicina (1835), la sirenetta (1837), il soldatino di stagno (1838), il brutto anatroccolo (1843) e la piccola fiammiferaia (1848).
Uno sguardo alla Fionia
La Fionia, grande isola e arcipelago a sud-ovest di Copenaghen, vanta un fascino selvaggio e autentico ed è soprannominata «il giardino della Danimarca». La regione ospita ben 123 castelli, un centinaio di isole e 1.100 chilometri di costa. L’Itinerario dei Castelli in particolare è un percorso ciclistico di 660 chilometri che attraversa le isole di Fionia, Langeland e Ærø. Molti di questi castelli hanno anche ispirato le fiabe di Andersen, che scrisse ad esempio La piccola fiammiferaia nei giardini del Castello di Gråsten. Spicca per importanza Egeskov, tra i più begli esempi di architettura rinascimentale nordeuropea. Immerso in una rigogliosa tenuta, il castello, tuttora circondato dal fossato originale, vanta una ricca collezione di costumi d’epoca che vanno dal 1850 al 1900, oltre a sale sontuosamente arredate.
La Fionia ospita anche la fortificazione vichinga «ad anello» di Nonnebakken, patrimonio mondiale dell’Unesco, anticamente raggiungibile via fiume in quanto sorta alla confluenza dei fiumi Odense e Lindve, poco lontano dall’attuale città di Odense. Lo scorso maggio ha anche riaperto, dopo una consistente riqualificazione, Valdemars Slot, splendido castello barocco sull’isola di Tåsinge dedicato all’arte contemporanea e alla storia aristocratica della Fionia. La nuova stagione espositiva prevede cinque mostre, che rendono omaggio sia ad artisti storici come i settecenteschi Carl Gustaf Pilo (artista svedese che divenne pittore ufficiale della Corte danese) e il grande ritrattista e paesaggista Jens Juel, sia contemporanei come Jiri Georg Dokoupil, Hanne Lippard e Rong Bao. Il castello lancerà anche una nuova Arts Foundation con un programma di residenze d’artista, ponendosi come polo culturale aperto durante tutto l’arco dell’anno.
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