«Perù» (2022) di Mario Testino (particolare)

Cortesia di Arthemisia. © Mario Testino

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«Perù» (2022) di Mario Testino (particolare)

Cortesia di Arthemisia. © Mario Testino

Lo splendido mondo di Testino a Palazzo Buonaparte

Settanta scatti di grande formato illustrano i viaggi che il fotografo di moda ha compiuto negli ultimi sette anni in trenta Paesi

«A Beautiful World» è lo splendido mondo che Mario Testino, uno dei più noti fotografi contemporanei, racconta nella mostra che Palazzo Bonaparte presenta dal 25 maggio al 25 agosto. Il titolo riassume il lavoro, i viaggi, lo studio degli ultimi sette anni, un lungo tour fra 30 Paesi, sintetizzato in 70 immagini di grande formato. «Fin dall’inizio di questo progetto ho sentito di doverlo chiamare “A Beautiful World”, perché stavo scoprendo nuovi tipi di bellezza in luoghi che non avevo mai guardato prima», ha commentato Testino nella conferenza stampa. 

Nato in Perù nel 1954 da una famiglia italo-irlandese, Testino si era fatto conoscere, sin dalla fine degli anni ’70, come fotografo di moda, creativo e innovativo, e poi con i suoi ritratti capaci di raccontare la persona e l’anima. Celebri le sue fotografie della principessa Diana, di Kate Moss, di David Bowie, di Madonna, Mick Jagger e Naomi Campbell. La capacità narrativa dei suoi ritratti gli ha permesso di venire paragonato a grandi ritrattisti di corte, come Goya o Rubens, da Charles Saumarez Smith, a lungo a capo della Royal Academy of Arts di Londra. 

Dal 2017 Mario Testino è ritornato nei Paesi in cui aveva ambientato molti dei suoi servizi di moda. Allora erano state trasferte di lavoro, intense e veloci. Paesi lontani come Giappone, Namibia e Mongolia, e altri luoghi in cui il fotografo si sente a casa, come il Messico, il Perù, la Colombia. In questo nuovo viaggio si è concesso il tempo di approfondire la storia e la cultura di ogni luogo, andando alla ricerca di un’iconografia inedita, intrinseca nelle tante storie degli abiti tradizionali, ritornando quindi all’origine della sua professione, quella di fotografo di moda. Qui però gli abiti si tramandano da generazioni, sono emblemi, tratti essenziali di un popolo. E con la nostra moda, proposta dagli stilisti, condividono cultura, ricerca, identità. «Nei miei viaggi mi sono reso conto che quando un Paese perde il legame tra la sua storia e il suo abito tradizionale, qualcosa di veramente prezioso è andato perduto. Ho voluto testimoniare tradizioni che non cambiano», ha commentato Testino. 

«A Beautiful World» diventa così una navigazione straordinariamente magica e sfumata tra le complessità e i contrasti dei nostri molteplici modi di appartenere: individualità e conformismo, comunità, rituali, idee del sé, simboli e sistemi di credenze. Il viaggio di Testino parte da Cuzco, in Perù, dove si trovano gli abiti tradizionali peruviani più classici per noi europei, filtrati dalla maestria nel percepire i dettagli del fotografo, capace di esaltare righe, nastri, frange, intarsi. Da qui si trasferisce nella Colombia, ove registra cambiamenti repentini da una valle all’altra. E poi nel resto del mondo: dal dinamismo dei costumi carnevaleschi di fettucce colorate dello stato di Oaxaca, in Messico, all’intensità di una madre con il suo bambino in posa nella Omo River Valley in Etiopia con vestiti di pelli, bracciali e conchiglie. Fino alla nuvola colorata dell’abito dei Tuareg, in Marocco, i cui corpi sono interamente colorati dai tatuaggi, quasi fossero degli abiti. «È stata una sfida. Mi sono messo in gioco, ho cercato un nuovo modo di guardare, mi sono concesso spazio per conoscere e capire». 

«Kenya» (2023) di Mario Testino. © Mario Testino

Anna Pugliese, 24 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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