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KUSAMA with YELLOW TREE / Living Room at the Aichi Triennale, 2010 Courtesy of Ota Fine Arts, Victoria Miro, David Zwirner © YAYOI KUSAMA

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KUSAMA with YELLOW TREE / Living Room at the Aichi Triennale, 2010 Courtesy of Ota Fine Arts, Victoria Miro, David Zwirner © YAYOI KUSAMA

L’infinito dentro di noi. Yayoi Kusama è ovunque (300 opere) alla Fondation Beyeler

La prima grande retrospettiva in Svizzera di Yayoi Kusama è in scena alla Fondazione Beyeler questo autunno

Settan'anni di ricerca condensati in trecento opere. L'infinito e l'immaginazione sono i due punti cardine della prima grande retrospettiva in Svizzera di Yayoi Kusama (1929, vive e lavora a Tokyo). Si comincia dagli inizi, dagli esordi nel Giappone del dopoguerra, e si giunge fino all'estremo presente, quello del suo odierno status di icona dell’arte contemporanea. La mostra, alla Fondation Beyeler dal 12 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, si apre con dipinti e acquarelli a tutt’oggi poco noti risalenti ai primi anni 1950 e e realizzati a Matsumoto, città natale dell’artista. Segue un approfondimento sugli anni formativi trascorsi a New York, dove Kusama si stabilì alla fine degli anni 1950 e dove negli anni 1960 e 1970 assurse a figura centrale dell’avanguardia. Rientrata in Giappone, negli 1970, la sua arte si sviluppò ulteriormente e si arricchì di un linguaggio visivo profondamente personale. Nel corso di una carriera che copre più di settant’anni l’artista si è sempre rifiutata di lasciarsi incasellare in qualsivoglia categoria. tenuto conto dell’ampio spettro dei media utilizzati pittura, disegno, scultura, installazione, performance, collage, moda, letteratura e cinema – Kusama si annovera tra gli artisti più poliedrici e influenti dei nostri tempi. La mostra illustra i periodi più significativi della sua arte radicale e innovativa e tratteggia unun’ritratto dinamico di un personaggio che ancora oggi rivoluziona il nostro modo di comprendere e fruire l’arte.

Centrale per la visione di Kusama è il concetto di infinito – inteso non soltanto come mezzo formale, bensì come realtà spirituale e psicologica concretamente vissuta. Gli elementi di stile che caratterizzano Kusama – polka dots (punti), reticoli, specchi e motivi ripetuti– rappresentano ben più di una cifra estetica e riflettono anzi il suo profondo confrontarsi con vita e morte, con l’annullamento del sé e con l’anelito alla trascendenza. Dall’universo ipnotico dei dipinti infinity-net fino all'intensità immersiva delle sue infinity mirror room, pensate appositamente per questa mostra, le opere di Kusama avviluppano lo spettatore come spire che si susseguono. Le sue installazioni dissolvono i confini tra interno ed esterno, tra corpo e spazio, tra individuo e cosmo. Attraverso la ripetizione incessante di forme e motivi Kusama giunge a esprimere il ritmico pulsare della vita che costituisce dei fondamenti della creazione di quest’artista.

Le opere di Kusama non sono fatte soltanto per essere solo osservate, ma anche per essere esperite, in particolare le installazioni spaziali e quelle a specchi  che immergono l’osservatore in una sorta di liquido fluttuante. In tal modo Kusama tramuta i conflitti personali in un’esperienza collettiva, la sua arte in un luogo di confronto e consolazione, di forza e vulnerabilità.  La mostra pionieristica riunisce sia opere iconiche – tra cui oltre 130 pezzi finora mai esposti in Europa – sia nuove opere concepite appositamente per l’occasione. Tra i momenti salienti figurano gli affascinanti primi lavori di Kusama, i suoi Infinity Nets e Accumulations, Narcissus Garden, 1966/2025, nonché Infinity Mirrored Room: Illusion Inside the Heart, 2025. «Yayoi Kusama» comprende inoltre una nuova Infinity Mirror Room. Alle visitatrici e ai visitatori si offre la rara occasione di vivere l’ampia gamma della produzione di Kusama negli spazi della Fondation Beyeler. Le opere che si snodano lungo più di dieci sale coinvolgono non solo gli interni e l’architettura del museo, ma anche il parco adiacente. Le iconiche Infinity Mirror Room di Kusama e le sue opere scultoree travalicano i limiti degli spazi espositivi e spiegano un accattivante contrappunto di luce, colore e forma, un’interazione artistica tra spazio, natura e fruizione. La retrospettiva fornisce l’occasione di incontrare su piani diversi un’artista i cui lavori mettono in discussione la fruizione artistica, stimolano il pensiero e suscitano reazioni inattese. La mostra celebra la sconfinata immaginazione di Kusama e ci sfida a ricordare l’infinito dentro di noi. 

Yayoi Kusama Pumpkin, 1991 Acrylic on canvas 91 × 116.7 cm Collection of the artist © YAYOI KUSAMA

Lavinia Trivulzio, 05 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

L’infinito dentro di noi. Yayoi Kusama è ovunque (300 opere) alla Fondation Beyeler | Lavinia Trivulzio

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