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Per il terzo centenario della nascita, il Palazzo Reale napoletano ricrea l’epoca dell'avventuriero per antonomasia esponendo documenti e tre dipinti ritrovati
- Redazione
- 20 maggio 2025
- 00’minuti di lettura


«Apollo» di Giambattista Pittoni
Le seduzioni di Casanova tra Venezia e Napoli
Per il terzo centenario della nascita, il Palazzo Reale napoletano ricrea l’epoca dell'avventuriero per antonomasia esponendo documenti e tre dipinti ritrovati
- Redazione
- 20 maggio 2025
- 00’minuti di lettura
Redazione
Leggi i suoi articoliIl Palazzo Reale di Napoli si unisce alle celebrazioni per il terzo centenario della nascita di Giacomo Casanova (Venezia, 2 aprile 1725- Duchcov, 4 giugno 1798) allestendo dal 20 maggio al 15 agosto nell’Alcova della Regina, nelle sale dell’Appartamento di Etichetta, la mostra «Giambattista Pittoni e l’epoca di Casanova Viaggio nel ‘700 tra Venezia a Napoli». Vi sono allestite tre opere del pittore veneziano Giambattista Pittoni (1687-1767), di recente riscoperte, e materiali dal fondo del casanovista Aldo Ravà conservato presso la Biblioteca del Museo Correr a Venezia e dalla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele di Napoli. La mostra è curata da Palazzo Reale, in collaborazione con lo storico dell’arte Gianluca Donati, dei dipinti, e con la Fondazione Musei Civici di Venezia Il coordinamento è di Donatella Dentice D’Accadia. Le tre tele di Pittoni, raffiguranti Apollo (inedito), Venere e Diana, ritrovati nel 2024 e attribuiti grazie alle ricerche di Donati, provengono dagli eredi Miari Cumani, discendenti di due antiche famiglie venete.
«Questa mostra rappresenta un'occasione per ritessere i fili di una vicenda poco nota che lega Napoli a Venezia, spiega Paola Ricciardi, dirigente delegata di Palazzo Reale. Attraverso l’arte facciamo conoscere un’altra delle numerose storie di cui il palazzo è stato testimone e uno dei protagonisti del ’700 italiano».
Scrittore, diplomatico, scienziato e esoterista, avventuriero, Casanova, soggiornò a Napoli almeno tre volte: la città gli piacque da subito e qui strinse importanti amicizie e relazioni con alcune nobildonne. In occasione della sua seconda visita si recò anche al Palazzo Reale. E nella città partenopea fiorirono gli studi casanovisti di intellettuali come Benedetto Croce (fu lui, in Aneddoti e profili settecenteschi, a dar conto della visita alla reggia del veneziano) e Salvatore Di Giacomo.