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Karl Blossfeldt, «Aristolochia Clematitis», 1928

Courtesy Karl Blossfeldt Archiv / Stiftung Ann und Jürgen Wilde, Pinakothek der Moderne, München

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Karl Blossfeldt, «Aristolochia Clematitis», 1928

Courtesy Karl Blossfeldt Archiv / Stiftung Ann und Jürgen Wilde, Pinakothek der Moderne, München

Le fotografie collezionate da Carla Sozzani al CAMeC di La Spezia

In mostra 150 scatti dalle avanguardie storiche fino a oggi, riflesso della visione del mondo e delle passioni di una protagonista, dagli anni ’80,  della cultura visiva 

Carla Sozzani è sempre stata una persona curiosa. Non sorprende quindi che nella sua vita, dopo gli studi in lingue, abbia percorso tante strade: come giornalista, gallerista, editrice, imprenditrice e collezionista, anticipando, e ispirando, gusti e tendenze. «Un concentrato di energia», sintetizzava icasticamente il suo amico fraterno Azzedine Alaïa.

Dal 18 ottobre al 22 marzo una mostra al CAMeC-Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia riunisce in una «Fotosintesi», a cura di Maddalena Scarzella, 150 immagini della collezione privata di Carla Sozzani, che da László Moholy-Nagy, Man Ray, Alfred Stieglitz, Karl Blossfeldt a Horst P. Horst, Urs Lüthi, Sarah Moon, Helmut Newton, Paolo Roversi, David LaChapelle, attraversano la storia del Novecento, dalle avanguardie storiche fino a oggi. Una passione, prima che una collezione, perché, ricordava Sozzani in un’intervista al nostro giornale, «in realtà io raccoglievo ricordi», agendo  in prima persona attraverso il dialogo con gli artisti e con la sua galleria.

Se in natura gli organismi vegetali grazie alla fotosintesi clorofilliana sono in grado di trasformare l’energia luminosa in energia chimica, la visione collezionistica di Carla Sozzani, in un processo, appunto, simile a quel fondamentale processo chimico «ha trasformato le riviste che ha diretto, come “Elle” e i numeri speciali di “Vogue Italia”, e gli spazi che ha fondato, come 10 Corso Como e la Fondazione Sozzani, in vere e proprie piattaforme di innovazione visiva, generando nuovi linguaggi che hanno segnato la cultura, la moda e l’editoria dagli anni ’80 a oggi»

Nelle sale del Centro spezzino, riaperto esattamente un anno fa con un allestimento rinnovato, le fotografie dell’importante collezione permanente intrecceranno inediti dialoghi con le opere provenienti dall’Archivio della Fondazione Sozzani e, ricorda la sua curatrice Maddalena Scarzella, «con una visione del mondo, del femminile e della bellezza che attraversa la storia della fotografia e trova in questa raccolta la sua sintesi». 

 

 

 

Dominique Issermann, «Carla Sozzani da Azzedine Alaïa», Pargi 2014 © Dominique Issermann

Viviane Sassen, «Uppsala, 2017», Series Of Mud and Lotus © Viviane Sassen

Daria Berro, 02 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Le fotografie collezionate da Carla Sozzani al CAMeC di La Spezia | Daria Berro

Le fotografie collezionate da Carla Sozzani al CAMeC di La Spezia | Daria Berro