Image

«Blue triangle» (2023), di Cecilia Vicuña. © Cortesia dell’artista e della Galleria Lehmann Maupin, New York

Image

«Blue triangle» (2023), di Cecilia Vicuña. © Cortesia dell’artista e della Galleria Lehmann Maupin, New York

Le delicate poesie di Cecilia Vicuña

Giorgio Guglielmino, diplomatico e collezionista di arte contemporanea, riflette sulle opere dell’artista cilena

Image

Giorgio Guglielmino

Leggi i suoi articoli

L’artista Cecilia Vicuña, nata a Santiago del Cile nel 1948, è nota sia per le sue grandi e incombenti installazioni di stoffa e fili sia per il suo attivismo politico. Sono quindi rimasto sorpreso e incantato quando a New York ho visto nella galleria Lehmann Maupin alcune lievi opere su carta di dimensioni ben più ridotte (55x75 cm) che non saprei come altro definire se non delicate poesie. Si tratta, come nell’opera qui riprodotta, di collage di piccoli elementi: qualche filo, un cordino, un pezzetto di legno, una figura che vagamente ricorda un’astronave disegnata a pastello.

Guardando questo lavoro mi è venuta in mente una poesia di Luciano Erba intitolata proprio «Pastello» (dedicata alle piccole Francesca e Caterina): «Ma come può un coniglio / fare il prato più verde / una strada ferrata /una stazione di mattoni rossi / nascondersi tra le colline di robinie / soprattutto questo odore di foglie nuove / ma come può?/ Come è possibile / che tutto un mondo si colori di mattina / se vi tengo per mano».

Ecco, la bellezza di queste opere di Cecilia Vicuña è inspiegabile proprio come il fatto che un coniglio rende il prato più verde e che tenere per mano le proprie figlie colora tutto il mondo di mattina. Come possono un piccolo filo di lana o un cordino creare un’opera così poetica? È inspiegabile, ma proprio questo è il bello.

Leggi anche:
Cecilia Vicuña: «Il quipu è disponibile per tutte le persone che usano l’immaginazione»

«Blue triangle» (2023), di Cecilia Vicuña. © Cortesia dell’artista e della Galleria Lehmann Maupin, New York

Giorgio Guglielmino, 22 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Giorgio Guglielmino, diplomatico e collezionista di arte contemporanea, riflette sulla 60ma edizione della Biennale di Venezia

L’edizione 2024 della fiera rileva una precisa tendenza: gli asiatici comprano solo artisti della loro area geografica o solo selezionatissimi nomi occidentali

Due mostre da Hauser & Wirth e due in importanti musei europei celebrano nel 2024 la schiva artista americana

Le delicate poesie di Cecilia Vicuña | Giorgio Guglielmino

Le delicate poesie di Cecilia Vicuña | Giorgio Guglielmino