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Photo-souvenir: Daniel Buren e Monica Preti, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB - SIAE Roma

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Photo-souvenir: Daniel Buren e Monica Preti, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB - SIAE Roma

L'arte come occasione di crescita collettiva. Monica Preti tra Pistoia Musei, Daniel Buren e nuove preziose pubblicazioni

Il Giornale dell’Arte incontra Monica Preti, la Direttrice di Fondazione Pistoia Musei

 

Lavinia Trivulzio

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Sarà Daniel Buren, una delle voci più autorevoli nella scena artistica internazionale, l’ospite nell’incontro che si svolgerà alle Gallerie d'Italia di Milano mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 18.00. L’evento, promosso da Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript insieme a Intesa Sanpaolo Gallerie d’Italia, con la collaborazione dell’Institut français di Milano, è dedicato alle tappe più significative del percorso artistico di Buren in Italia – iniziato proprio alla Galleria Apollinaire di Milano nel 1968 – attraverso il racconto della sua esperienza creativa che è al centro dell’esposizione DANIEL BUREN. Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025 in corso a Pistoia (Palazzo Buontalenti, fino al 27 luglio 2025). Nell’incontro verrà anche presentato il volume, edito da Gli Ori, che accompagna la mostra e approfondisce il lavoro di Daniel Buren, offrendo un prezioso strumento di studio su uno dei più rilevanti artisti contemporanei viventi. A Gallerie d’Italia Daniel Buren dialogherà con Monica Preti, direttrice di Fondazione Pistoia Musei e Francesco Tedeschi, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Interverranno Michele Coppola, direttore generale di Gallerie d’Italia; Luca Gori, presidente di Fondazione Caript e Antonio Marrese, presidente di Fondazione Pistoia Musei. L’iniziativa sarà anche l’occasione per raccontare la mostra in corso a Pistoia dedicata all’artista francese. Abbiamo incontrato per la duplice occasione proprio Monica Preti, la Direttrice di Fondazione Pistoia Musei.

Fondazione Pistoia Musei sta affermando sempre più il proprio ruolo nel panorama dell’arte contemporanea italiana. Accanto alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico custodito nelle sue quattro sedi nel cuore della città, la Fondazione promuove progetti espositivi di ampio respiro. La mostra personale di Daniel Buren si inserisce in questo percorso. Come nasce questa rassegna?

La mostra dedicata a Daniel Buren nasce dal desiderio di raccontare il legame profondo e duraturo che l’artista intrattiene con l’Italia, e in particolare con la Toscana. Buren è uno dei protagonisti più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale, noto per la sua pratica in situ, che consiste nel concepire ogni intervento in dialogo diretto con il contesto architettonico, storico e culturale in cui si inserisce. A Pistoia questo legame è particolarmente tangibile: sul territorio si trovano tre sue opere permanenti, tra città e provincia – dal Padiglione di Emodialisi dell’Ospedale di Pistoia (ex Ceppo), alla Cabane éclatée della Collezione Gori alla Fattoria di Celle, fino alla fontana nel parco della Villa Medicea La Magia a Quarrata. Si tratta di interventi che hanno lasciato un’impronta duratura nel paesaggio, che oggi meritano di essere riattivati attraverso uno sguardo nuovo. La mostra si inserisce così in un percorso curatoriale che la Fondazione porta avanti sin dalla sua nascita: valorizzare il patrimonio esistente, sì, ma anche aprirsi a una riflessione sul contemporaneo che coinvolga il territorio e la comunità.

Pistoia Musei, nata su iniziativa della Fondazione Caript, ha sempre dimostrato una particolare attenzione nel creare connessioni e relazioni. Ricordiamo a tal proposito l’incontro con Daniel Buren, tenutosi nella sede milanese delle Gallerie d’Italia. Quanto è fondamentale questo concorso di sinergie nel vostro programma?

Fondazione Pistoia Musei crede fortemente nel valore delle reti culturali e nella cooperazione istituzionale. Le collaborazioni che promuoviamo non sono mai soltanto formali, ma nascono da una reale affinità progettuale e da obiettivi condivisi. Un esempio particolarmente significativo è la sinergia con Intesa Sanpaolo, che si è tradotta in una collaborazione strutturata: dalla valorizzazione delle opere in comodato alla Fondazione Caript, affidate alla cura di Pistoia Musei, fino alla realizzazione di importanti progetti espositivi. In questo contesto si inserisce la mostra Daniel Buren. Fare, Disfare, Rifare, in corso a Palazzo Buontalenti fino al 27 luglio, così come l’incontro con l’artista alle Gallerie d’Italia di Milano il 18 giugno. L’incontro sarà l’occasione per presentare la mostra in un contesto di prestigio nazionale e per rafforzare il dialogo tra Buren e il pubblico italiano. Nell’occasione sarà anche presentato il volume che accompagna l’esposizione, che si propone come uno strumento di approfondimento critico e documentario: contiene una lunga intervista all’artista, un regesto delle sue opere in Italia dal 1968 a oggi, un ricco atlante fotografico e saggi firmati da Alessandra Acocella, Francesco Tedeschi, Riccardo Venturi e Annamaria Iacuzzi.

 

Photo-souvenir: La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma

È indubbio che Pistoia Musei sia una realtà aggregante, un punto di riferimento culturale per l’intera cittadinanza pistoiese. Lei, in qualità di direttrice, come percepisce questo rapporto con la popolazione?

Operare in una città di medie dimensioni consente di instaurare un rapporto diretto, autentico e continuativo con la comunità. Pistoia Musei lavora affinché l’arte non sia solo uno strumento di valorizzazione del patrimonio, ma anche un’occasione di crescita collettiva. L’obiettivo è contribuire alla coesione sociale, stimolare il dialogo, promuovere la partecipazione. Questo significa mettersi in ascolto del territorio, collaborare attivamente con scuole, associazioni, enti e realtà locali, e costruire una programmazione culturale che sia accessibile, inclusiva e, al tempo stesso, ambiziosa nei contenuti.

Pistoia Musei è una realtà aperta alla città e al territorio. Molte sono le iniziative rivolte ai più giovani, ma anche ai soggetti fragili. Quanto è importante questo aspetto?

Inclusione e accessibilità sono due principi fondamentali per Pistoia Musei. Vogliamo che i nostri spazi siano luoghi aperti, in cui tutte le persone possano sentirsi accolte, ascoltate e coinvolte. Questo si traduce in proposte educative per le scuole, laboratori con artisti, collaborazioni con realtà come l’Ente Nazionale Sordi, e progetti specifici come Il piacere dell’arte, dedicato a persone con Alzheimer e ai loro caregiver. Offriamo anche tirocini per studenti universitari, con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo della cultura. Crediamo che un museo debba essere radicato nel territorio e parte attiva nella costruzione di una società più inclusiva. Per questo lavoriamo in dialogo con la comunità, promuovendo relazioni che generino valore sociale oltre che culturale.

Photo-souvenir: Triptyques électriques, lavori situati, 2014, collezione privata, Parigi. Particolari. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB - SIAE Roma

Come vede il futuro di Pistoia Musei?

Continueremo a proporre progetti espositivi originali, pensati in dialogo con l’identità del territorio, ma aperti anche ai protagonisti dell’arte contemporanea e ai grandi temi della storia dell’arte. Il 2026 sarà un anno chiave: è prevista la riapertura del percorso archeologico del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, completamente riallestito e arricchito da un progetto multimediale che renderà la visita più ricca e coinvolgente. Già oggi, con Museo Aperto, alcuni ambienti del palazzo sono accessibili anche durante i lavori di restauro, a conferma della volontà di mantenere costante il rapporto con il pubblico. Intanto prosegue l’attività di studio e valorizzazione delle collezioni, anche grazie a nuove indagini scientifiche. Il futuro del museo, per noi, si costruisce nella tensione continua tra ricerca, innovazione e partecipazione attiva.

Quali iniziative prevede il programma nei prossimi mesi?

A settembre inaugureremo una nuova edizione del progetto In Visita, che propone l’esposizione temporanea di opere significative, provenienti da altre collezioni, all’interno del percorso permanente delle Collezioni del Novecento a Palazzo de’ Rossi. Il prossimo appuntamento sarà dedicato a Giacomo Balla e al tema del mare. L’obiettivo è attivare un dialogo tra opere, artisti e temi dell’arte del Novecento e contemporanea, offrendo al pubblico nuovi spunti di lettura e approfondimento.

Photo-souvenir: La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma

Lavinia Trivulzio, 14 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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