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Thangka con Avalokitesvara, 1973. Dono del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso al Beato Paolo VI. Seta, cotone, pietre dure, corallo, perle, legno. Inv. 116008 Museo Etnologico Vaticano. Musei Vaticani. Foto © Musei Vaticani, Governatorato SCV

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Thangka con Avalokitesvara, 1973. Dono del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso al Beato Paolo VI. Seta, cotone, pietre dure, corallo, perle, legno. Inv. 116008 Museo Etnologico Vaticano. Musei Vaticani. Foto © Musei Vaticani, Governatorato SCV

L’anima del mondo nel Museo Etnologico Vaticano

Riaperto il Museo Etnologico dei Musei Vaticani e presentato il catalogo «Le Americhe»

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Arianna Antoniutti

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Città del Vaticano. Al termine di due anni di lavori è stato presentato ieri il nuovo allestimento del Museo Etnologico Vaticano, lo spazio museale che, all’interno dei Musei Vaticani, ospita la raccolta di opere d’arte e manufatti provenienti da ogni nazione del mondo.
Il Museo Etnologico fu fondato nel 1926 da Pio XI e inaugurato l’anno successivo nel Palazzo del Laterano. Nel 1973, sotto Paolo VI, fu allestito nell'attuale sede, ora rinnovata, la cui prima sala, dedicata alle esposizioni temporanee, da oggi presenta una selezione di significativi oggetti della collezione: maschere africane, un copricapo in piume della Papua Nuova Guinea, mattonelle islamiche, un ricamo cinese in seta e una thangka, lo stendardo buddista, donato dal Dalai Lama a Paolo VI. È «l’anima del mondo», nelle parole di padre Nicola Mapelli, responsabile del Museo, quella che le collezioni custodiscono, frutto dei doni, documentati a partire dal 1691, offerti ai pontefici e simbolo del potere unitivo della bellezza. «La bellezza ci unisce» è difatti la frase di Francesco I scelta per accogliere i visitatori del Museo, in cui è attivo e vivo il dialogo di diverse culture e religioni.
Contestualmente alla riapertura, è stato presentato il catalogo «Le Americhe. Le collezioni del Museo Etnologico Vaticano», curato da Katherine Aigner e Nicola Mapelli ed edito dalle Edizioni Musei Vaticani. Primo di una serie di pubblicazioni che indagheranno le ampie collezioni del Museo, costituite da più di 100mila pezzi, il catalogo illustra le opere etnografiche del continente americano: dai popoli nativi e dalle civiltà precolombiane, sino all’Artico e alla Terra del Fuoco. Come afferma Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, nella sua prefazione: «Non solo Michelangelo e Raffaello, dunque, fanno i Musei Vaticani, ma anche le delicate ceramiche degli Shipibo o degli Hopi, gli ornamenti in piume dell’Amazzonia o degli Indiani delle Praterie (…). Tutti tesori che custodiamo con cura e ammirazione».

Thangka con Avalokitesvara, 1973. Dono del XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso al Beato Paolo VI. Seta, cotone, pietre dure, corallo, perle, legno. Inv. 116008 Museo Etnologico Vaticano. Musei Vaticani. Foto © Musei Vaticani, Governatorato SCV

Arianna Antoniutti, 25 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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L’anima del mondo nel Museo Etnologico Vaticano | Arianna Antoniutti

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