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Redazione
Leggi i suoi articoliNel Museo Egizio di Torino le restauratrici sono in questi giorni all’opera nella sala di Kha e Merit, uno dei più noti ambienti del museo torinese, dedicato a due alti dignitari del faraone Amenhotep II.
La tomba fu ritrovata nel 1906 da Ernesto Schiaparelli nel villaggio di Deir el-Medina, insediamento abitato dagli operai e artigiani che venivano impiegati per la costruzione delle tombe dei faraoni nella Valle dei Re, è un raro esempio di tomba egizia intatta, ed è considerata la meglio conservata tra le tombe non regali d’Egitto. Il corredo scoperto al suo interno è particolarmente ricco ed è composto da una grande varietà di oggetti, fra cui testi religiosi, gioielli, mobili, suppellettili, vestiti e cibarie.
Il restauro di questi giorni precederà un riallestimento. Il direttore del museo, Christian Greco, annuncia: «Le vetrine cambieranno radicalmente, tornerà la luce grazie a un nuovo sistema di illuminazione. I tessuti che esporremo sono molto delicati. Parliamo di oggetti del 1350 avanti Cristo».
Il museo resta aperto a tempo pieno, anche nella settimana di Ferragosto, ed è attiva un’iniziativa di crowdfunding per contribuire al riallestimento della sala. «Chiunque può aiutarci con una donazione, di qualunque somma. Anche un euro fa la differenza, per dire che tyutti ci prendiamo cura dell’unico corredo intatto del Nuovo Regno custodito fuori dall’Egitto», dice Greco.
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