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David Landau
Leggi i suoi articoliSarà una delle mostre più attese dell’inizio del nuovo anno newyorkese quella che Gagosian dedica ai dipinti Crosshatch di Jasper Johns, nella sede di Madison Avenue. L’esposizione, in programma a partire dal prossimo mese, segna il cinquantesimo anniversario di una delle serie più decisive dell’artista e riporta l’attenzione su un momento di svolta cruciale nella sua lunga carriera. Intitolata Between the Clock and the Bed (Tra l’orologio e il letto), la mostra è organizzata in collaborazione con la Castelli Gallery e si concentra sui dipinti e sui disegni a tratteggio incrociato realizzati da Johns tra il 1973 e il 1983. Il percorso riunisce opere raramente esposte, affiancate da importanti prestiti museali e da lavori provenienti dalla collezione personale dell’artista.
Non è casuale il dialogo tra le due gallerie: i Crosshatch furono presentati per la prima volta proprio alla Castelli Gallery nel 1976, mentre la sede principale di Gagosian al 980 di Madison Avenue inaugurò nel 1989 con una mostra dedicata ai dipinti Map di Johns, suggellando un rapporto di lunga durata tra l’artista e il mercato internazionale. L’introduzione del motivo a tratteggio incrociato nel 1972 rappresentò un passaggio sorprendente nella pratica di Johns. Dopo anni dedicati a bandiere, bersagli, numeri e frammenti linguistici – quelle che l’artista definiva “cose che la mente già conosce” – il crosshatching segnò un allontanamento dal riconoscibile, aprendo la pittura a una dimensione più astratta, ritmica e ambigua. Le superfici fitte di segni diagonali, spesso derivate da motivi ornamentali o da dettagli casualmente osservati, diventano in questi lavori un campo di tensione visiva, dove colore, struttura e gesto si sovrappongono senza mai stabilizzarsi del tutto. È una pittura che riflette sulla percezione e sul tempo, più che sull’oggetto.
Alla mostra partecipano importanti istituzioni americane, tra cui il Museum of Modern Art di New York, il Broad di Los Angeles, il Virginia Museum of Fine Arts di Richmond, oltre all’Art Institute of Chicago, alla National Gallery of Art di Washington e al Philadelphia Museum of Art, che custodiscono opere attualmente in prestito a lungo termine da Johns stesso. Completano il percorso lavori provenienti da collezioni private e da donazioni effettuate nel tempo dalla collezionista Agnes Gund. Tra le opere esposte figura anche End Paper (1976), oggi nella collezione del MoMA, che restituisce con chiarezza la complessità strutturale e cromatica di questa fase della ricerca dell’artista. A 95 anni, Jasper Johns rimane una figura centrale dell’arte americana del secondo Novecento e uno degli artisti viventi più influenti sul mercato. Il suo record d’asta è stato stabilito nel novembre 2022, quando Small False Start (1960) è stato venduto da Christie’s per 55,3 milioni di dollari. Nel 2021 il Whitney Museum of American Art e il Philadelphia Museum of Art avevano già offerto una rilettura ampia e articolata della sua opera con la retrospettiva in due sedi Mind/Mirror, confermando la necessità di continuare a interrogare un lavoro che, a distanza di decenni, resta resistente a letture univoche.
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