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Joseph Kosuth, “Five Words and Five Colors-A Description”,1965, Ruby red, violet, green, yellow and cobalt blue neon mounted directly on the wall, 10 x 185 cm Kunstmuseum Stuttgart © VG Bild-Kunst, Bonn 2025 / Photo: Frank Kleinbach, Stuttgart

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Joseph Kosuth, “Five Words and Five Colors-A Description”,1965, Ruby red, violet, green, yellow and cobalt blue neon mounted directly on the wall, 10 x 185 cm Kunstmuseum Stuttgart © VG Bild-Kunst, Bonn 2025 / Photo: Frank Kleinbach, Stuttgart

La memoria al neon di Joseph Kosuth

Art as Idea as Idea è un principio tanto semplice quanto profondo, che Joseph Kosuth ha elaborato negli anni ’60 e che ha guidato il suo percorso artistico da allora in poi.

Giulia Rogni

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Inaugura oggi a Stoccarda la nuova personale di Joseph Kosuh, Non autem memoria. Art as Idea as Idea è un principio tanto semplice quanto profondo, che Joseph Kosuth ha elaborato negli anni ’60 e che ha guidato il suo percorso artistico da allora in poi. Kosuth è considerato uno dei più importanti esponenti dell’Arte Concettuale americana. In questo movimento artistico, l’idea alla base dell’opera riveste un ruolo centrale. Parole e linguaggio sono i principali strumenti artistici impiegati nella realizzazione dell’opera. Il Kunstmuseum di Stoccarda non è stato scelto a caso. La città tedesca ha rappresentato una piattaforma importante per Joseph Kosuth negli anni ’80 e ’90. L’artista è stato protagonista in città con numerose mostre ed è stato docente presso l’Accademia Statale di Belle Arti dal 1991 al 1997. Il Kunstmuseum Stuttgart possiede un’eccezionale collezione di opere di Kosuth, la più ampia in Germania. In occasione del suo ottantesimo compleanno, il museo dedica una sala alla presentazione di opere tratte dalla collezione, a cura dell’artista stesso e di Ulrike Groos, direttrice del Kunstmuseum Stuttgart. Joseph Kosuth (1945, USA) è uno dei pionieri dell’arte concettuale e dell’arte installativa, iniziando negli anni Sessanta con opere che indagano il linguaggio e le strategie di appropriazione. Il suo lavoro ha esplorato coerentemente la produzione e il ruolo del significato all’interno dell’arte. La sua oltre cinquantennale indagine sul rapporto tra linguaggio e arte si è manifestata attraverso installazioni, mostre in musei, commissioni pubbliche e pubblicazioni in Europa, le Americhe e l’Asia. Kosuth ha partecipato tra l’altro a sette Documenta e quattordici Biennali di Venezia una delle quali presentata al Padiglione Ungherese (1993). Tra i riconoscimenti possiamo citare il Brandeis Award del 1990, il Frederick Weisman Award del 1991, la Menzione d’Onore alla Biennale di Venezia del 1993 e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres assegnatogli nel 1993 dal governo francese e nel 1999 lo stesso governo ha emesso un francobollo da 3.00 Franchi in onore del suo lavoro a Figeac. Nel 2001 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia dall’Università di Bologna. È del 2003 la Croce di Cavaliere di Prima Classe al Merito della Repubblica d’Austria, il massimo riconoscimento nelle scienze e nelle arti. Nel 2012 Kosuth ha ricevuto la Classe des Arts de l’Académie Royale dall’Accademia Reale delle Scienze, Lettere e Belle Arti del Belgio. Nel 2015 l’Instituto Superior de Arte dell’Università di L’Avana gli ha conferito un Dottorato Honoris Causa durante la XXII Havana Bienial dove ha esposto una grande installazione alla Bibiolteca Nacional. Nel 2025, riceve un Diploma Honoris in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Giulia Rogni, 14 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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