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Maria Thereza Alves e Jimmie Durham, nello showroom di Labinac durante l'edizione 2019 della Milano Design Week. Foto: Kai-Morten Vollmer

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Maria Thereza Alves e Jimmie Durham, nello showroom di Labinac durante l'edizione 2019 della Milano Design Week. Foto: Kai-Morten Vollmer

La libertà nella clausura | JIMMIE DURHAM

Le voci degli artisti nel coprifuoco da coronavirus

Federico Florian

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«Il giorno in cui Napoli ha cominciato a spegnersi, io e Maria Thereza Alves siamo andati alla fonderia di Marcello de Giudice a Nola. Lì i dipendenti erano già nervosi a causa del virus, dal momento che artisti da molte parti d’Europa vi si recavano ogni settimana.

Avevamo tanto lavoro da fare e in poco tempo: la fiera di design di Bruxelles, dove avevamo uno stand riservato sotto il nome del nostro collettivo Labinac, sarebbe cominciata in pochi giorni.

Al principio di quest’anno avevamo acquistato della pietra bellissima proveniente dal Portogallo. Avevamo avuto poco tempo per pianificare che cosa fare con parte di essa, nonostante i preparativi per Bruxelles fossero la cosa più urgente. La pietra si trovava alla fonderia; non riuscivamo a smettere di lavorarci, come bambini la mattina di Natale.

Di fronte a noi si affacciava una primavera ricca di appuntamenti: ad aprile il Salone del Mobile di Milano; dovevamo completare dei mobili per i Giardini Reali di Venezia; in programma c’era anche una mostra di luci nel nostro spazio di Berlino e la Biennale di Architettura di Venezia. Maria Thereza aveva un biglietto per Zurigo, dove avrebbe partecipato a una mostra subito dopo Bruxelles. Poi sarebbe andata in Cile, e a Sydney per la Biennale. La nostra vita era così frenetica: sapevamo che non potevamo fermarci e non ci pensavamo troppo.

Ora sembra che da un giorno all’altro tutto il mondo si sia spento.

Ci troviamo confinati nel nostro studio di Napoli. Nervosi sì, ma all’improvviso con la possibilità di tirare fiato e procedere con più cura. Ora abbiamo tempo di capire come potremmo fare meglio questa o quell’altra cosa, in modo più accurato, più lentamente.

Ora, quel che intendo fare è pensare».

LA LIBERTÀ NELLA CLAUSURA
Le voci degli artisti nel coprifuoco da coronavirus

Jimmie Durham
Nunzio
Mimmo Paladino


 

Federico Florian, 23 marzo 2020 | © Riproduzione riservata

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