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Montalto delle Marche

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La bellezza dei mille borghi d’Italia

Il Piano Nazionale vuole ripopolare e far rinascere paesi abbandonati, ricchezza non valorizzata del Paese

Roma. Il 18 marzo il Ministero della Cultura (MiC) ha comunicato l’elenco dei 21 borghi che nell’ambito del Piano Nazionale Borghi riceveranno 20 milioni ciascuno, destinati a creare una crescita sostenibile delle loro comunità e cercare di invertire la tendenza allo spopolamento. I finanziamenti di 1,020 miliardi di euro fanno parte del Pnrr dell’Unione Europea.

La scelta di ognuno dei borghi è avvenuta tramite selezione delle Regioni, un borgo ciascuna. Il progetto realizza la prima parte del Progetto Nazionale Borghi lanciato nel 2021, in piena pandemia, dal ministro Franceschini per contrastare la tendenza in corso da anni ad abbandonare i piccoli paesi, molti dei quali ormai disabitati. I dati dell’Istat dicono che il fenomeno è diffuso nell'intero territorio e colpisce soprattutto la parte centrale dell’Appennino e il Sud Italia: in tutto il Paese si contano circa seimila paesi abbandonati, mille dei quali un tempo sedi comunali o vere e proprie cittadine.

Questo esodo ha portato a ingrossare i centri urbani dove la vita è sempre più difficile: traffico eccessivo, prezzi alti, alloggi troppo cari, lavori precari ecc. Il recupero dei borghi abbandonati, spesso immersi in una splendida natura, con antichi castelli, palazzi signorili, tradizioni ormai perdute, fa quindi parte di un progetto ambizioso: rendere di nuovo desiderabile vivere in quei piccoli paesi, ritrovare il senso perduto della comunità, restituire un ruolo alla civiltà di vicinato, ricostruire un tessuto economico scomparso. È una sfida che potrebbe cambiare la tendenza attuale alla fuga verso le città e far ritrovare un patrimonio storico artistico dimenticato e sconosciuto. L’idea è quella di ricreare una crescita economica sostenibile che abbia riflessi su tutto il territorio nazionale, attirando un turismo di qualità e rimettendo in moto meccanismi economici e culturali virtuosi capaci di ridare vita a comunità scomparse. I primi 21 borghi potrebbero essere insomma l’avanguardia di un cambiamento epocale.

Il 28 e 29 maggio il Fai-Fondo Ambiente Italiano condurrà i visitatori a esplorare quei borghi e descriverà le loro capacità di sviluppo e i loro tesori d’arte.
Il Piano Nazionale Borghi prevede una seconda fase, un piano d’azione che, dopo il progetto pilota dei primi 21 borghi, proseguirà con la conclusione del bando che porterà alla scelta di altri 229 piccoli borghi con un finanziamento sempre del Pnrr di 380 milioni di euro. Entro maggio ogni paese potrà disporre al massimo di 1,650 milioni e si concentrerà su progetti da realizzare anche congiuntamente (fino a 3 Comuni insieme). Un nuovo bando assegnerà ulteriori 200 milioni di euro a imprese che avvieranno attività commerciali, turistiche, culturali, artigiane nei Comuni scelti. q Edek Osser

I motti dei 21 borghi prescelti
• Abruzzo. «Rocca Calascio Luce d’Abruzzo» (Aq): restauri e conservazione, realizzazione di un albergo diffuso, ripristino di servizi essenziali.

• Basilicata. Monticchio Bagni (Pz): punta sulla cultura. Sarà sede della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici dell’Università della Basilicata.

• Calabria. «Gerace, porta del sole» (Rc): recupero del patrimonio culturale, di edifici storici, nuove strutture e servizi digitali.

• Campania. «Sanza: il borgo dell’accoglienza»: albergo diffuso nel borgo antico, luogo pensato per il coworking, progetti imprenditoriali.

• Emilia-Romagna. «Da Campolo (Bo) l’Arte si fa Scola»: restauro beni privati e pubblici, Scuola di Alta Formazione Edile, Casa delle Arti, Studi per attività cinematografiche.

• Friuli Venezia Giulia. «Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello (Go) crocevia di popoli e culture»: rigenerazione urbana del centro antico, fulcro delle iniziative del 2025 quando Gorizia sarà Capitale Europea della Cultura.

• Lazio. «Treviniano (Vt) Ri-Wind»: rigenerazione con modelli di vita guidati dalla Cooperativa di Comunità. Sviluppo sostenibile, nuovo modello di aggregazione sociale.

• Liguria.Borgo Castello (Sv), «Ricordare il passato per ricostruire il futuro»: recupero patrimonio storico e rurale, turismo culturale, parco agricolo esperienziale con antiche attività e artigianato.

• Lombardia. Livemmo (Bs), «Borgo Cre_attivo»: arte e cultura, natura e ospitalità, produzioni locali, sentieri e ciclovie verso le malghe, servizi di Comunità.

• Marche. Montalto (Ap), «Metroborgo-Montaltolab-Presidato di civiltà future»: museo del territorio, recupero edifici storici per usi culturali, spazi associativi ed espositivi, riattivazione Teatro Sant'Agostino.

• Molise. «Pietrabbondante (Is), un angolo di mondo tra cielo e terra»: valorizzazione patrimonio archeologico e museo sannita per sviluppo del turismo.

• Piemonte. «Alavetz! Agachand l’avenir de Elva-Su, Avanti! Guardando l’avvenire di Elva» (Cn): nuovi Centro studi di Apicultura, Scuola di Pastorizia, Centro di saperi delle Tradizioni Alpine, Museo Immersivo. Attivare processi di rigenerazione culturale, sociale, economica.

• Puglia. «Future in the past-La rinascita del rione Fossi di Accadia» (Fg): recupero del patrimonio culturale, imprese creative o legate al turismo esperienziale, musealizzazione «parco dei ruderi».

• Sardegna. Ulassai (Nu), «Dove la natura incontra l’arte»: valorizzare patrimonio artistico e naturale. Interventi per ricezione turistica, organizzazione di eventi culturali, trasformare il paese in una «smart community».

• Sicilia. Cunziria (Ct), «Cunziria 4.0-Oltre il Borgo»: riqualificazione fisica del borgo abbandonato legato alla concia a cui dedicare un museo, ripopolamento semistanziale, polo di attrazione culturale.

• Toscana. Borgo di Castelnuovo in Avane nel Comune di Cavriglia (Ar): completamento Museo delle Miniere e del Territorio, recupero edifici storici, residenze per artisti, complesso turistico.

• Umbria. «Cesi (Tr) porta dell’Umbria e delle meraviglie»: un borgo-territorio da valorizzare con interventi nel campo di turismo, artigianato, connettività, beni culturali, sport ecc.

• Valle d’Aosta. «Fontainemore Borgo Alpino»: creazione filiera e Centro di eccellenza agroalimentare; l’antica casa parrocchiale diventa albergo.

• Veneto. Recoaro Terme (Vi): recupero del complesso termale, polo formativo sul termalismo.

• Provincia di Trento. Palù del Fersina (Tn), «La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a sud delle Alpi»: progetto di rigenerazione, valorizzazione delle «matrice identitaria», ecosistema green.

• Provincia di Bolzano. Stelvio (Bz): ristrutturazione case antiche, coltivazione terreni abbandonati, creazione di un museo diffuso, residenze per artisti e coworking.

Montalto delle Marche

Edek Osser, 15 aprile 2022 | © Riproduzione riservata

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