Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
David Landau
Leggi i suoi articoliA pochi giorni dalla conclusione della mostra Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio e a chiusura del programma di attività educative collaterali, martedì 9 settembre dalle 19 alle 23 la Collezione Peggy Guggenheim presenta la terza edizione di Avvenimento, format inaugurato nel 2023, grazie al quale il museo diventa spazio di contaminazione tra discipline artistiche differenti, dalla performance alla danza, dalla musica all’installazione, confermando il desiderio originario di Peggy Guggenheim di creare un “laboratorio di ricerca per nuove idee… servendo il futuro invece di registrare il passato.”
Prendendo le mosse dal tema della mostra, che indaga lo spazio dello studio d’artista come ambiente intimo deputato alla creazione, Avvenimento #3, ha quest’anno come sottotitolo Nos Bastidores do Estudo ovvero “dietro le quinte dello studio”. Se l’uso del portoghese vuole essere un omaggio alle origini di Vieira da Silva, l’adozione della parola “bastidores” ovvero “dietro le quinte” richiama il linguaggio teatrale per portare in primo piano ciò che solitamente resta nascosto: il backstage, inteso non solo come semplice spazio tecnico, ma come luogo di riflessione, preparazione, sospensione e intimità. In occasione di Avvenimento #3 il dietro le quinte si trasforma e diventa uno spazio aperto, in continua evoluzione, che mette in luce i processi creativi più che i risultati finali. Concepito come un evento articolato in tre atti dal curatore indipendente Edoardo Lazzari, Avvenimento #3 trasforma gli spazi museali in un organismo vivo e mutevole attraversato dal pubblico che lo percepisce come un insieme di luoghi da abitare più che da osservare. L’allestimento, a cura di Cosimo Ferrigolo, trasforma il giardino del museo in un set cinematografico a cielo aperto in cui dispositivi tecnici, luci, strutture, apparati non celano il loro funzionamento ma rivelano l’infrastruttura, facendosi parte attiva della drammaturgia.
Avvenimento #3 si apre con l’Atto I, articolato in due interventi che accolgono il pubblico in una dimensione di ascolto e partecipazione. Il collettivo Royal Divorce presenta Il primo respiro sulla terra e il suo conseguente sublime collasso, esito del laboratorio di drammaturgia che si tiene in museo tra l’6 e l’8 settembre: la performance esplora gli spazi liminali della memoria online, tra commenti su YouTube, empatia algoritmica e archivi affettivi. Luca Gerry Conte propone Solve et Coagula, un’installazione gastronomico-performativa in cui il pubblico è invitato a trasformare elementi edibili in materia alchemica. Segue il momento dell’Intermezzo, affidato a Rac Montoro, artista trans non binario e ricercatore indipendente, che con A Trouble at Night is Not Your Karmic Wound propone una lecture-performance sulla figura astrologica di Chirone: una riflessione corale sulla vulnerabilità e sulla possibilità di una guarigione collettiva. Chiude l’Atto II, che si svolge nel giardino del museo, ed è composto da tre apparizioni che indagano la relazione tra corpo, affetto e memoria. Teodora Grano presenta Daughters, una performance che riflette sulla genealogia femminile e sulla possibilità di riscrivere le forme della filiazione e dell’intimità, attraverso la parola, il gesto e la danza. Annamaria Ajmone, coreografa e danzatrice, insieme a Fabio Quaranta, attiva una performance site-specific in cui il corpo diventa misura e motore dello spazio: in dialogo con l’architettura del giardino e con il pubblico, la danza si genera in tempo reale come esperienza percettiva collettiva. Chiude Sofia Naglieri con Devozioni per occasioni di emergenza, un racconto performativo sulla malattia e sul dolore, in cui il corpo diventa archivio sensibile, strumento di narrazione e soglia tra fragilità e resistenza.
Avvenimento #3 Nos Bastidores do Estudo è parte di un programma pubblico che, di anno in anno, accompagna le mostre della Collezione Peggy Guggenheim: l’evento nasce con l’obiettivo di attualizzare lo spirito di ricerca e sperimentazione che ha sempre ha contraddistinto Peggy Guggenheim. Un appuntamento che rende il museo uno luogo di riferimento per la comunità locale, di scoperta delle pratiche artistiche contemporanee, di attraversamento, trasformazione e relazione.
Ingresso libero, su prenotazione al seguente link, fino a esaurimento posti.
Altri articoli dell'autore
A Torino Palazzo Madama e la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia presentano la mostra Vedova Tintoretto. In dialogo, dal 19 settembre 2025 al 12 gennaio 2026.
L’opera dell’artista-contadino Luca Boffi per narrare il mito del grande fiume e le trasformazioni del paesaggio naturale e antropico.
La mostra, in programma dal 18 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026 al Museo Civico di Crema e del Cremasco e a cura di Giovanni Biancardi, Edoardo Fontana e Silvia Scaravaggi, nasce attorno alla raccolta della rivista «Ver Sacrum», proveniente dalla collezione milanese di Giovanni Biancardi
Nelle immagini dell'artista milanese (che sarà uno dei protagonisti della prossima Quadriennale) non c’è volontà narrativa in senso stretto, nessun pretesto illustrativo