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«La Patience» (1948), di Balthus (particolare). © Sotheby’s

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«La Patience» (1948), di Balthus (particolare). © Sotheby’s

«La Patience» di Balthus all’asta: stime 12-18 milioni di $

Il dipinto del 1948 è stato «svincolato» dall’Art Institute di Chicago, che lo vende tramite Sotheby’s e può così procedere all’acquisizione di altre opere

Carlie Porterfield

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Un dipinto di Balthasar Klossowski de Rola, meglio noto come Balthus, per quasi sessant’anni parte della collezione dell’Art Institute di Chicago, è stato «svincolato» dal museo e verrà offerto in asta da Sotheby’s a New York nel mese di novembre. Gli esperti della casa d’aste stimano il dipinto in una forbice di valori compresa tra i 12 e i 18 milioni di dollari. Il museo intende utilizzare i fondi per future acquisizioni.

Balthus dipinse «La Patience» (1948) a Friburgo, in Svizzera, iniziando a lavorare al dipinto nel 1943 e poi rivedendone l’esecuzione tra il 1946 e il 1948. Secondo Sharon Kim, vicepresidente di Sotheby’s per l’arte moderna, in quel periodo della sua carriera Balthus dedicava spesso molto tempo a perfezionare le proprie composizioni. Il dipinto raffigura la sua modella Jeanette Aldry (più anziana di molte sue giovani modelle parigine) mentre gioca una partita a solitario: era la prima volta che Balthus trattava nelle sue opere il tema dei giochi di carte. A sentire gli esperti della casa d’aste, l’uso drammatico della luce in chiaroscuro e il riferimento al passare del tempo con la raffigurazione di una candela spenta nel dipinto rimandano ai maestri della pittura antica.

Se è vero che le opere di Balthus appaiono regolarmente all’asta, soprattutto quelle su carta, è però raro che un dipinto del rango di «La Patience» venga messo sul mercato, ha dichiarato Kim in un comunicato. Da quasi 60 anni, «La Patience» fa parte della Collezione Joseph Winterbotham del museo di Chicago, un gruppo che contiene fino a 35 dipinti europei. La collezione è stata istituita nel 1921 con il mandato di «una continua valutazione per il miglioramento», ha dichiarato un portavoce del museo. Per poter acquisire nuove opere per questa collezione, il museo deve svincolare da essa altre sue opere. Il «deaccessioning» di «La Patience» per la vendita rientra nelle linee guida stabilite dall’Association of Art Museum Directors (Aamd), perché i fondi verranno utilizzati per altre acquisizioni.

«La Patience» è stata scelta per lo svincolo dal personale curatoriale dei dipartimenti di arte moderna e contemporanea e di pittura e scultura europea dell’Art Institute, che curano la collezione in collaborazione tra loro. La circostanza che la collezione del museo contenga oggi numerose opere di Balthus, tra cui due regolarmente esposte, è stato un fattore determinante nella decisione, ha dichiarato il museo. La «Ragazza con gatto» (1937) è ora l’unico dipinto significativo di Balthus nella collezione del museo.

Quando l’Art Institute acquistò «La Patience» nel 1964 direttamente dal mercante di Balthus Pierre Matisse (figlio di Henri) a New York, essa era l’unica opera di Balthus presente nella collezione. Il dipinto non è stato esposto nelle gallerie per quasi un decennio anche se è stato prestato per lungo tempo per mostre. Attualmente l’opera è esposta presso lo showroom di Sotheby’s a Hong Kong.

Tra le opere della Collezione Winterbotham precedentemente svincolate e vendute, c’è «La finestra aperta, Nizza» (1928) di Raoul Dufy, che nel 2021 è stato venduto da Sotheby’s a New York per 564.500 dollari diritti compresi. Il museo ha dichiarato che la vendita ha permesso l’acquisizione di alcune delle opere più identitarie della collezione dell’Art Institute, tra cui «La durée poignardée» (1938) di René Magritte e un autoritratto del 1887 di Vincent Van Gogh.

In diverse occasioni l’opera di Balthus è stata messa sotto accusa per le rappresentazioni di giovani ragazze di un erotismo giudicato morboso. Nel 2014, il Metropolitan Museum of Art di New York si è rifiutato di rimuovere un dipinto di Balthus intitolato «Thérèse revânt», «Thérèse che sogna» (1938) dopo che migliaia di persone avevano firmato una petizione online in cui si sosteneva che il Met stava «favorendo il voyeurismo e l’oggettivazione dei bambini» esponendo l’opera senza alcuna precisazione o didascalia che documentasse la controversia sul soggetto di Balthus. Nel 2014, il Folkwang Museum di Essen, in Germania, ha annullato una mostra dell’artista, sostenendo che l’esposizione delle fotografie di Balthus di un bambino nudo avrebbe potuto comportare «conseguenze legali». Nonostante le polemiche però, il mercato di Balthus rimane forte.
 

«La Patience» (1948), di Balthus (particolare). © Sotheby’s

Carlie Porterfield, 10 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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