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Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliÈ stata portata a termine la riqualificazione di «La Fescina», monumento funebre di età romana (I secolo a.C.-I d.C.) con copertura a cuspide piramidale posto all’interno dell’area funeraria di via Brindisi a Quarto nei Campi Flegrei. La Fescina, nome attribuito al mausoleo già dal 1850 e che prende spunto dalla somiglianza con un cesto usato dai contadini, è composta da tre corpi sovrapposti: una camera semi ipogea con volta a botte e sulle cui pareti ci sono 12 nicchie, un ambiente cilindrico con altre 5 nicchie e la sezione piramidale a sei facce.
«L’area in cui insiste il monumento era destinata alla sepoltura, conferma Maria Luisa Tardugno della Soprintendenza, sono stati rinvenuti infatti numerosi sepolcri di varia tipologia, circondati da un muro di recinzione: due altri mausolei, probabilmente realizzati in un momento successivo a quello con la cuspide, con numerose nicchie nei vani ipogei, destinati quindi a ospitare molte urne, e un triclinio funerario probabilmente all’aperto e altre tombe a fossa. Particolare è la posizione dell’intera necropoli, posta lungo un diverticolo della Via Puteolis-Capuam».
Proprio dalla complessità e dall’importanza del sito scaturisce la proposta di riqualificazione da parte del Comune di Quarto accolta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli che ne ha seguito tutte le fasi, risistemando la recinzione dell’area e la copertura del dromos d’ingresso al mausoleo principale grazie al contributo di 15mila euro da parte di Fai e Intesa Sanpaolo, e di 3mila euro da parte di Zeta srl.
L’area ricade nella proprietà privata della Fondazione Istituto Pennese di Portici; con un contratto di cessione in comodato gratuito, il Comune, in accordo con la Soprintendenza, oggi si occupa di valorizzare il complesso grazie anche al lavoro dell’Associazione Gruppo Archeologico dei Campi Flegrei che da almeno 15 anni ne racconta la storia, curanda anche le visite guidate durante le domeniche gratuite del Ministero.

La Fescina di Quarto. Cortesia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli
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