Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Ernst Ludwig Kirchner, «Contadini a riposo (Pastori sdraiati)», 1919

Courtesy of Fondazione Gabriele e Anna Braglia, Lugano. Photo by Roberto Pellegrini

Image

Ernst Ludwig Kirchner, «Contadini a riposo (Pastori sdraiati)», 1919

Courtesy of Fondazione Gabriele e Anna Braglia, Lugano. Photo by Roberto Pellegrini

L’Espressionismo nei dieci anni della Fondazione Braglia

Kandinsky, Klee, Werefkin e altri in mostra (gratuita) a Lugano per celebrare due lustri di passione per l’arte e il collezionismo

Mariella Rossi

Leggi i suoi articoli

Celebra la sua prima decade di apertura al pubblico la Fondazione Gabriele e Anna Braglia a Lugano con una mostra dedicata ai maestri dell’Espressionismo presenti nella sua eccezionale collezione privata. Visitabile fino al 20 dicembre, usufruendo dell’ingresso gratuito per tutti e per tutta la durata, il percorso rappresenta un’occasione unica per entrare in dialogo con uno dei movimenti artistici più influenti del XX secolo. A partire dal titolo «Kandinsky, Jawlensky, Werefkin e i Maestri dell’Espressionismo», attraverso un nucleo significativo di opere della collezione, tra dipinti e disegni, si dipana una ricca compilation con gli esponenti più interessanti del movimento, che esplora i suoi diversi sviluppi ed esiti.

Proprio come dieci anni fa, quando la Fondazione aprì le sue porte il primo ottobre 2015, anche oggi non mancano all’appello le opere di Paul Klee, l’artista da cui, a partire dagli anni Novanta, è nata nei coniugi Braglia la passione per l’Espressionismo. Dell’autore tedesco è una selezione di composizioni realizzate tra il 1912 e il 1929. In tutto i nomi in mostra sono quattordici e includono gli esponenti del gruppo Der Blaue Reiter (letteralmente «il cavaliere azzurro»), Wassily Kandinsky e Franz Marc, con August Macke, Gabriele Münter, Heinrich Campendonk, Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin. A questi si aggiungono Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Otto Müller ed Emil Nolde, che furono tra i fondatori a Dresda di un altro gruppo dell’avanguardia tedesca, denominato Die Brücke («il ponte»). Un altro artista in mostra è Lyonel Feininger, che nel 1924 a Weimar diede vita a Der Blaue Vier insieme a Wassily Kandinsky, Paul Klee e Alexej von Jawlensky. La mostra sprigiona una potenza espressiva e un’intensità emotiva straordinarie, amplificate da un catalogo multilingue curato dalla direttrice artistica della Fondazione, Gaia Regazzoni Jäggli. Le visite guidate sono disponibili su prenotazione in italiano, inglese, francese e tedesco. 

La fondazione ha concretizzato il desiderio dei coniugi Braglia di aprire a un pubblico sempre più vasto e diffuso un patrimonio, frutto di oltre cinquant’anni di amore per l’arte e composto da numerose opere, garantendo anche che rimanesse integro.

Oltre all’importante raccolta sull’Espressionismo tedesco con opere dei suoi maggiori interpreti, la collezione vanta la presenza di rilevanti artisti del Novecento come Marc Chagall, Max Ernst, Fernand Léger e Joan Miró. Non mancano autori italiani come Giacomo Balla, Alberto Burri, Fortunato Depero, Lucio Fontana, Gino Severini, Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Lorenzo Viani, arrivando fino alla Transavanguardia di Mimmo Paladino. Notevole è infine il nucleo di numerose opere di Zoran Music, realizzate fra il 1946 e il 1992, e comprendenti oli, disegni, acquerelli, pastelli, puntesecche e grafiche. 

Per perseguire il suo impegno senza scopo di lucro nella promozione dell’arte e della cultura, la Fondazione Braglia, che trova posto nelle vicinanze del LAC Lugano Arte e Cultura, fino ad ora ha realizzato una dozzina di mostre temporanee con opere della collezione e non solo, e numerose sono le collaborazioni con altre istituzioni del territorio, come il Museo d’arte della Svizzera italiana MASI Lugano e il Museo d’arte Mendrisio, e all’estero, con nomi del calibro del Franz Marc Museum, dello Stadtmuseum Lindau, del Leopold Museum e del KirchnerHaus. 

Alexej von Jawlensky, «Testa astratta: fiaba araba», 1925, Fondazione Gabriele e Anna Braglia, Lugano. © Alexej von Jawlensky-Archiv S.A., Locarno. Photo: Christoph Münstermann

Mariella Rossi, 04 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

L’Espressionismo nei dieci anni della Fondazione Braglia | Mariella Rossi

L’Espressionismo nei dieci anni della Fondazione Braglia | Mariella Rossi