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Maike Cruse, direttrice di Art Basel, Basilea

Courtesy Art Basel. Photo: Debora Mittelstaedt

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Maike Cruse, direttrice di Art Basel, Basilea

Courtesy Art Basel. Photo: Debora Mittelstaedt

L’Art Basel di Maike Cruse: sperimentazione, inclusività e networking

A un anno dal suo insediamento, la direttrice rafforza il ruolo della fiera come piattaforma globale puntando su format espositivi innovativi, voci emergenti e un dialogo continuo tra arte, città e pubblico

Quali lezioni ha imparato dal suo primo anno alla guida di Art Basel a Basilea e quali sono le sue priorità per questa nuova edizione?
Il mio primo anno ad Art Basel è stato incredibilmente emozionante. Mi ha dimostrato l’importanza di consolidare i rapporti di lunga data che abbiamo con gallerie, collezionisti e istituzioni e ciò che queste relazioni significative possono portare collettivamente. Per questa edizione, la mia priorità è stata quella di continuare ad amplificare le diverse voci e offrire ai nostri espositori uno spettro ancora più ampio per presentare i loro programmi. Quest’anno vedrà il debutto di Premiere, un nuovo settore che offre alle gallerie un palcoscenico esclusivo per presentare opere audaci e all’avanguardia realizzate negli ultimi cinque anni da un massimo di tre artisti eccezionali, offrendo un’opportunità unica per scoprire voci nuove e innovative. In generale, la nostra priorità è offrire la migliore piattaforma possibile alle nostre gallerie per presentare le loro proposte più raffinate a Basilea: è qui che vediamo davvero i programmi più eccezionali con opere d’arte di qualità museale.

Con oltre 280 gallerie provenienti da 42 Paesi, quanto è importante per Art Basel mantenere un equilibrio tra le voci affermate nel mondo dell’arte e quelle emergenti?
Mantenere questo equilibrio è assolutamente fondamentale. Al fine di incoraggiare la partecipazione di gallerie di tutte le dimensioni, nel 2019 abbiamo introdotto un modello di prezzi scalare, in base al quale il prezzo al metro quadrato varia a seconda delle dimensioni dello stand, quindi le gallerie che occupano uno stand più grande pagano di più al metro quadrato rispetto a quelle con stand più piccoli. Questo sistema è stato introdotto a vantaggio delle gallerie di piccole e medie dimensioni, poiché riteniamo che esse svolgano un ruolo importante in un ecosistema artistico sano. Dedicata agli artisti emergenti di tutto il mondo, Statements propone quest’anno 18 presentazioni personali e dà il benvenuto a otto nuovi partecipanti. Tra i nuovi arrivati spiccano Fanta-Mln (Milano), che presenta cinque nuove sculture delle artiste svizzere Michèle Graf (nata nel 1987) e Selina Grüter (nata nel 1991), mentre Nir Altman (Monaco di Baviera) presenta l’installazione «Here and Elsewhere» (2025) dell’artista francese Ndayé Kouagou (1992), comprendente un videowall a Led di 3,5 metri che mostra un video di recente produzione in cui un giornalista conduce interviste di strada su un evento indefinito, creando un’atmosfera inquietante attraverso l’interazione tra linguaggio e media, il tutto in uno spazio espositivo minimalista, tra le altre cose. Sette gallerie che hanno già esposto in Feature o Statements passano al settore principale, dimostrando l’ampiezza e la profondità dei loro programmi con una gamma completa delle loro opere più significative.

Il percorso espositivo Parcours sembra fondersi perfettamente con la città di Basilea. In che modo questa interazione tra arte e ambiente urbano sta cambiando la percezione del pubblico nei confronti dell’arte contemporanea e quale potrebbe essere, secondo lei, l’eredità di un progetto di questo tipo?
Estendendosi lungo la Clarastrasse fino al Reno, compreso il Merian, Parcours offre ai visitatori un’opportunità unica di interagire direttamente con l’arte negli spazi pubblici, arricchendo l’esperienza culturale della città e invitando sia i residenti che i visitatori a incontrare l’arte in contesti inaspettati e stimolanti. Credo che l’eredità di Parcours risieda nel suo potenziale di superare le barriere tra l’arte e la vita quotidiana, trasformando l’ambiente urbano in un affascinante viaggio alla scoperta dell’arte e permettendoci di incontrare spazi familiari con prospettive rinnovate, come riflette anche il tema di quest’anno, «Second Nature», scelto dalla curatrice di Parcours Stefanie Hessler. Tra i momenti salienti di Parcours di quest’anno figurano il negozio funzionale di Thomas Bayrle all’interno del grande magazzino Manor, che vende impermeabili trasparenti decorati con le «superforme» serializzate e ripetute all’infinito tipiche dello stile dell’artista, presentato da neugerriemschneider di Berlino; l’installazione commemorativa di Selma Selman composta da cofani di auto recuperati e dipinti, accompagnata da un paesaggio sonoro e olfattivo, presentata da ChertLüdde e acb all’interno della Clara Church, e l’installazione in fibra di vetro di Shahryar Nashat che pompa continuamente un fluido attraverso una serie di elementi che ricordano un corpo frammentato, in una riflessione sul simbolismo della vita e della morte, presentata da Sylvia Kouvali. 

Unlimited spinge l’idea dell’opera d’arte in territori sempre più esperienziali e performativi. Anche il modo in cui il collezionismo si rapporta a queste forme di espressione sta cambiando?
Unlimited offre agli espositori l’opportunità di presentare installazioni monumentali, sculture colossali, dipinti murali senza confini, serie fotografiche complete e proiezioni video di grande impatto, sfidando al contempo le nozioni tradizionali di oggettualità e permanenza nel collezionismo. È sempre interessante vedere come la natura delle opere di Unlimited possa ispirare i collezionisti a riflettere sulla loro etica e sul loro processo di collezionismo, nonché sulle loro reazioni a questi progetti ambiziosi. Vediamo anche regolarmente istituzioni che acquistano da Unlimited, il che dimostra la crescente rilevanza del settore nel plasmare le collezioni pubbliche. Unlimited è davvero unico a Basilea: non troverete presentazioni così innovative su questa scala altrove. È uno dei motivi per cui la nostra fiera di punta si distingue e dimostra l’impegno e la dedizione delle nostre gallerie alla mostra di Basilea.

Con una ventina di gallerie partecipanti alla fiera, l’Italia gioca un ruolo significativo in questa edizione...
Sì, le gallerie italiane hanno sempre avuto una forte presenza alla fiera e quest’anno la loro presentazione sarà particolarmente vivace. Tra i punti salienti, la partecipazione per la prima volta di Fanta-MLN (Milano) nel nostro settore Statements, che presenta i lavori delle artiste svizzere Michèle Graf (nata nel 1987) e Selina Grüter (nata nel 1991), che decostruiscono orologi e ne riprogettano i meccanismi in opere cinetiche, sfidando le nozioni lineari del tempo attraverso un linguaggio unico del movimento. Nel nostro settore Feature, M77 Gallery (Milano) propone il lavoro pioneristico di due poliedriche artiste milanesi, Grazia Varisco (nata nel 1937) e Nanda Vigo (nata nel 1936), in una presentazione curata con attenzione che comprende pezzi storici di qualità museale risalenti tutti agli anni Sessanta, mentre Thomas Brambilla (Bergamo), in collaborazione con la Giorno Poetry System Foundation, allestisce una mostra personale dell’artista e poeta americano John Giorno, composta da una serie limitata realizzata in Italia negli anni Ottanta, prodotta con il prestigioso editore e mecenate Francesco Conz a Udine.

Lei parla di un impegno a «superare i confini» della fiera. In quale direzione vede evolversi Art Basel nei prossimi anni: più festival, più piattaforma culturale o ancora principalmente fiera di riferimento per il mercato?
Art Basel è e continua a essere un punto di riferimento fondamentale per il mercato dell’arte, grazie alle nostre relazioni di lunga data con gallerie, collezionisti e istituzioni. Poiché operiamo in un panorama culturale in rapida evoluzione, è importante che la fiera ampli il proprio ruolo in questo spazio, sia attraverso la nostra programmazione, sia attraverso partnership interdisciplinari e altro ancora. Art Basel a Basilea è un museo temporaneo dove si trovano opere rilevanti in questo momento storico, ma sarà sempre incentrata sulla comunità e sulla connessione.

Davide Landoni, 11 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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