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Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles

© François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

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Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles

© François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

«L’Arlésienne» di Fragonard: un nuovo museo per il costume tradizionale di Arles

Quasi trent’anni dopo il Museo Provenzale del costume e del gioiello di Grasse, la Maison di profumi prosegue nel proprio sostegno allo studio della conservazione del patrimonio provenzale inaugurando il Museo della moda e del costume di Arles

Barbara Antonetto

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È stato un incontro fortunato fra persone sensibili e appassionate a far scoccare la scintilla che ha dato vita al Museo della moda del costume di Arles che apre al pubblico il prossimo 6 luglio, a pochi giorni dall’avvio dei Rencontres de la photographie. Da una parte Odile Pascal, che con la madre Magali ha collezionato per tutta la vita costumi Arlésienne, dall’altra le direttrici della Maison Fragonard, Anne, Agnès e Françoise Costa, che nel 1997 hanno visto prendere forma intorno alla raccolta della madre Hélène il Museo Provenzale del Costume e del Gioiello di Grasse.

Portando avanti questa tradizione, le sorelle Costa hanno finanziato il museo di Arles attraverso la profumeria per conservare e presentare al pubblico la collezione delle due storiche del costume conosciute quasi trent’anni fa quando, per le loro competenze specifiche, erano state coinvolte all’allestimento del museo di Grasse. Poco prima che Magali Pascal morisse, le tre sorelle Costa hanno promesso a madre e figlia l’acquisto in blocco della loro raccolta per evitarne la dispersione, perché potesse essere conservata in una sede adatta e soprattutto perché il pubblico potesse conoscere quanto quegli abiti hanno significato per la storia di Arles. Ora tutto questo è realtà: il lavoro di una vita dedicata a documentare ogni sfaccettatura della storia della moda arlesiana viene presentato in un accattivante allestimento museale studiato specificamente per il palazzo storico che lo ospita

Si tratta dell’Hôtel Bouchard de Bussy al 16 di rue de la Calade, un edificio nel centro storico della cittadina provenzale fondata dai Romani sul fiume Rodano, che è stato sottoposto a una ristrutturazione di cinque anni rispettosa del suo aspetto sei-settecentesco e al contempo capace di instaurare un dialogo tra passato e presente attraverso l’introduzione di elementi contemporanei. Al suo interno la storia del costume è raccontata partendo dal presupposto che la moda è un’espressione culturale.

Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles. © François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles. © François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

La trasformazione dell’Hôtel Bouchard de Bussy in museo si deve allo Studio Ko (con sede a Parigi e a Marrakech), noto per raffinati progetti in cui l’attenzione all’architettura storica si sposa con una scenografia raffinata e criteri museali all’avanguardia come, per fare un esempio, nel Museo di Yves Saint Laurent a Marrakech. Karl Fournier e Olivier Marty del duo Ko sono stati affiancati in ogni scelta progettuale dall’architetto dei Monumenti storici Nathalie d’Artigues. Il fascino del passato e l’attenta cura del dettaglio tipica dell’architettura contemporanea sono le migliori premesse per valorizzare la collezione, che vanta anche pezzi risalenti al XVII secolo scovati da Magali Pascal nei suoi viaggi di ricognizione per tutta la Francia. A caratterizzare il progetto museale è una scelta di materiali e colori che evochino i paesaggi della Provenza: le tele muri si rifanno alle vele della barche che solcavano il Rodano, i pavimenti lucidi ricordano le piastrelle tradizionali di Marsiglia, il portone di ingresso in ottone dorato rimanda alla gioielleria provenzale. 

Nata nel 1925, storica e ricercatrice, nel 2010 Magali è stata insignita del titolo di Cavaliere delle Arti e della Letteratura. Con la figlia Odile, storica del costume e del gioiello nonché decima regina di Arles (eletta per tre anni, la regina viene scelta dopo avere dato prova delle proprie conoscenze in storia, letteratura, architettura, arti, tradizioni e lingua provenzali. La regina diventa allora l’ambasciatrice delle tradizioni della regione), ha messo insieme una delle più vaste raccolte al mondo di storia della moda sostenuta nelle ricerche e nelle acquisizioni dalle proprie competenze specifiche: «Una  collezione, ci teneva a dire, si giustifica soltanto se dà impulso alle conoscenze e se può contare su un numero di oggetti tale da ricostruire interi costumi fornendo un supporto alla ricostruzione storica. Mia figlia ed io ci sentiamo come sopraffatte: la collezione non cessa di sorprenderci e di suggerirci interpretazioni e interrogativi».

Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles. © François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

Una veduta del nuovo Museo della moda del costume di Arles. © François Deladerrière / Fragonard Parfumeur

Barbara Antonetto, 03 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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