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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliVenezia. A due giorni dall’inizio delle preview dedicate alla 56ma Esposizione Internazionale d’Arte (concentrate quest’anno il 6, il 7 e l’8 maggio, con apertura al pubblico il 9), le istituzioni museali e culturali veneziane offrono un fitto calendario di anteprime che vengono ad aggiungersi ai 44 eventi collaterali ufficiali dislocati in città.
Accanto alle grandi mostre già inaugurate (Rousseau al Ducale, La Nuova Oggettività al Correr, I due Pollock alla Guggenheim, il vetro finlandese della Collezione Bischofberger nelle Stanze del Vetro della Fondazione Cini, Martial Raysse a Palazzo Grassi e il lavoro curatoriale di Danh V? a Punta della Dogana, tra le altre) ecco un assaggio di quanto non potrà mancare nell’agenda di chi in questi giorni scenderà in laguna.
Martedì 5 maggio la Fondazione Bevilacqua La Masa, nella sua sede di Palazzetto Tito presenta al pubblico la prima personale in Italia di Peter Doig cui seguirà, mercoledì 6, nella sede di piazza San Marco, «Sebastião Salgado. Profumo di un sogno. Viaggio nel mondo del caffè», reportage fotografico frutto di un progetto per illycaffè.
Sempre a partire da mercoledì 6 maggio, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ricostruisce, a quasi quarant’anni dall’Expo di Montreal del 1967, il doppio confronto tra Emilio Vedova e Alexander Calder entrambi protagonisti di quell’evento; la Fondazione Querini Stampalia riunisce accanto al personale «Alfabeto della memoria» del russo Grisha Bruskin, Jimmie Durham, il progetto site specific «Water» di Lilya Pavlovic-Dear e i vincitori dell’edizione 2015 del Premio Furla (Maria Iorio e Raphaël Cuomo) mentre Fabrizio Plessi trova casa alla Ca’ d’Oro con un’installazione sul tema dell’acqua e Cy Twombly a Ca’ Pesaro con la retrospettiva dal titolo «Paradise» insieme al tributo dedicato a Cagnaccio di San Pietro nella stessa sede.
Tra giovedì 7 e venerdì 8 maggio sull’isola di San Giorgio la Fondazione Cini completa la sua offerta espositiva. Alle personali di Louise Manzon e di Magdalena Abakanowicz vengono ad aggiungersi l’installazione di Giovanni Manfredini «Stabat Mater Dolorosa», le fotografie del tedesco Matthias Schaller (ritraenti le tavolozze dei maestri che hanno contrassegnato gli ultimi 200 anni della storia della pittura europea), Enki Bilal e Liu Xiaodong.
Venerdì 8 maggio con «Mario Merz-Città irreale» le Gallerie dell’Accademia inaugurano finalmente al pubblico i nuovi spazi espositivi dedicati alle mostre temporanee, mentre sabato 9 a Ca’ Corner della Regina, Fondazione Prada apre «Portable classic»: oltre 90 opere esplorano origini, funzioni e fortuna delle riproduzioni in miniatura di sculture classiche.
Fabrizio Plessi, «Barche»
Jimmie Durham, «Not exactly sequitorious», 2015
Maria Cuomo e Raphaël Cuomo, vincitori del Premio Furla 2015, in mostra alla Fondazione Querini Stampalia
Mario Merz, «Città irreale», 1968
Jean-Baptiste Boudard (attrib.) Farnese Hercules 1752 – 55 63 x 26 x 20 cm Carrara white marble Courtesy Liceo Artistico Statale Paolo Toschi di Parma Photo: Nunzio Garulli
Peter Doig, «Untitled», 2014, olio su carta, montato su tela 59.5 x 42 cm
Emilio Vedova sceglie le lastrine nella vetreria Venini di Venezia per la sua installazione a Montreal 1967
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