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Rosalba Cignetti
Leggi i suoi articoliIn Italia, il caffè non è solo una bevanda: è un gesto culturale, un rito sociale, una forma di memoria. Una consapevolezza da cui nasce la nuova alleanza tra illycaffè e l’Associazione Locali Storici d’Italia, il sodalizio che riunisce circa duecento caffè letterari, pasticcerie, ristoranti e alberghi che hanno segnato la storia del Paese con la loro bellezza, la loro accoglienza e le storie che custodiscono. Fondata a Trieste nel 1933 da Francesco Illy, l’azienda è oggi un punto di riferimento internazionale per la qualità sostenibile, il design e la cultura del caffè. La città stessa, porto di idee e di commerci, è da sempre un laboratorio d’incontri e contaminazioni — luogo in cui l’espresso è diventato linguaggio comune tra artisti, intellettuali e viaggiatori. Entrare nell’Associazione dei Locali Storici significa per illy riconnettersi a questa eredità: non solo come marchio, ma come custode di un patrimonio condiviso.
Nel ruolo di socio sostenitore, illycaffè rafforza il proprio impegno verso quei luoghi che incarnano l’identità italiana, dove il tempo si stratifica tra architetture, arredi, profumi e voci. «Essere parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia è per noi motivo di grande soddisfazione — dichiara Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè — Condividiamo con questi luoghi iconici non solo la passione per la qualità e la bellezza, ma anche un profondo senso di responsabilità culturale: custodire e valorizzare ciò che rende unico il nostro Paese». Per Enrico Magenes, presidente dell’Associazione, la collaborazione rappresenta «un incontro naturale tra due realtà che condividono la stessa visione del buono e del bello. Illycaffè, come molti dei nostri locali, è un’azienda che porta ancora il nome della famiglia che l’ha fondata: una continuità che è garanzia di autenticità, cura e cultura». Questa alleanza segna un passo ulteriore nella strategia culturale dell’azienda triestina: sostenere i luoghi della memoria come spazi vivi, dove il gusto diventa racconto.
Tra i caffè nel network c’è a Firenze, il Caffè Gilli con i suoi quasi tre secoli di storia. Nato nel 1733 come bottega dolciaria di una famiglia svizzera, si è trasformato nel tempo nel “salotto” della città, specchio delle sue stagioni letterarie e borghesi. I lampadari liberty, le vetrine di pasticceria e i tavolini di piazza della Repubblica conservano il fascino di un tempo in cui il caffè era luogo di conversazione e di arte. Poco distante, il Caffè Paszkowski ne condivide lo spirito mitteleuropeo: da birreria ottocentesca a caffè-concerto frequentato da Montale e Papini, continua oggi a essere un punto di riferimento per la vita culturale fiorentina. A Venezia, invece, il Gran Caffè Lavena si apre sotto i portici di piazza San Marco come un piccolo teatro di luce e specchi. Fondato nel 1750, divenne il rifugio prediletto di Richard Wagner, che vi compose alcune pagine di Tristano e Isotta. Entrarvi oggi significa rivivere l’atmosfera elegante e cosmopolita della Serenissima, tra arredi originali, musica dal vivo e il profumo del caffè. Nel cuore di Siena, affacciato sulla Piazza del Campo, il Ristorante Al Mangia unisce la tradizione gastronomica alla continuità familiare. Fondato nel 1937 e gestito da quattro generazioni, è uno dei luoghi simbolo della città del Palio: un ristorante che non è solo tappa turistica, ma parte integrante della sua identità urbana, dove la cucina toscana dialoga con la storia. A Palermo, invece si entra nella maestosa Villa Igiea, capolavoro liberty firmato da Ernesto Basile per la famiglia Florio. Trasformata all’inizio del Novecento in albergo di lusso, accoglieva l’élite internazionale della Belle Époque: saloni affrescati, terrazze sul mare e un’idea di ospitalità che fonde eleganza, paesaggio e cultura mediterranea.
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