Sarcofago in marmo bianco raffigurante Achille a Sciro (210-220 d.C.), provenienza sconosciuta, Parigi, Musée du Louvre, Département des Antiquités Grecques, Étrusques et Romaines

© Rmn-Grand Palais (Musée du Louvre) / René-Gabriel Ojeda

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Sarcofago in marmo bianco raffigurante Achille a Sciro (210-220 d.C.), provenienza sconosciuta, Parigi, Musée du Louvre, Département des Antiquités Grecques, Étrusques et Romaines

© Rmn-Grand Palais (Musée du Louvre) / René-Gabriel Ojeda

Il mito di Achille al Musée de la Romanité di Nîmes

Il mosaico ritrovato nel centro della cittadina francese è lo spunto per approfondire il mito dell’eroe omerico

Dopo i gladiatori, gli imperatori romani e la civiltà etrusca, il Musée de la Romanité si interessa ora al mito greco di Achille, esponendo, dal 26 aprile al 5 gennaio 2025, un centinaio di reperti, perlopiù provenienti dalla sua collezione, tra cui un mosaico sull’episodio di Achille a Sciro. Scoperto nel 2007, durante scavi preventivi nel centro di Nîmes, che avevano portato alla luce i resti di una domus romana, il mosaico datato tra il 150-200 d.C è stato restaurato nel 2010 e da allora non era mai stato presentato al pubblico. 

«Achille e la guerra di Troia», articolata in cinque sezioni, si pone l’obiettivo di «presentare Achille come un archetipo, il cui percorso, le esperienze e le scelte illustrano in modo emblematico il cammino dell’uomo greco, forte ed eroico, mostrando al contempo le sue ambivalenze evitando le caricature», si legge in una nota del museo. La sezione introduttiva traccia infatti un ritratto dell’eroe omerico che sottolinea i suoi aspetti più paradossali. Achille «rappresenta il guerriero mitico per eccellenza. Ma i testi che ci sono pervenuti, mostrano che è un personaggio molto più complesso». Achille è figlio del mortale Peleo, re dei Mirmidoni della Tessaglia, e della nereide Teti. Da un lato dunque è un semidio, il più coraggioso e forte dei combattenti, dall’altro, così come viene descritto nell’Iliade, è un giovane molto bello, educato al canto e alla poesia. I miti raccontano che, adolescente, fu nascosto tra le figlie di Licomede, re di Sciro, travestito da donna, per sfuggire alla guerra. E resta ambigua la sua amicizia con il compagno d’armi Patroclo

Le sezioni seguenti raccontano la guerra di Troia e i suoi protagonisti. Achille, strappato alla pace di Sciro, si illustra allora per il suo valore e forgia così la sua immagine di «eroe assoluto e modello di virilità». Il Louvre di Parigi ha prestato due sarcofagi scolpiti nel marmo bianco. L’uno, del 210-220 d.C., mostra l’episodio di Achille che, sollecitato da Ulisse e Diomede, si sfila gli abiti da donna per impugnare lo scudo e la lancia, sotto lo sguardo delle figlie di Licomede. L’altro, datato 190-200 d.C., racconta la scena del riscatto del corpo di Ettore da parte del padre Priamo. 

La Bibliothèque nationale de France ha prestato una coppa in bronzo del XII secolo con scene della vita di Achille. L’eroe muore per mano di Paride che gli trafigge con una freccia il tallone, l’unico punto vulnerabile del suo corpo. Un vaso attico a figure nere del Musée Saint-Raymond di Tolosa (530-510 a.C.) mostra la scena di Aiace che sorregge il corpo senza vita del guerriero. Il museo allestisce una collezione di antiche monete greche e romane con le effigi degli dèi, statue di marmo e terracotta rappresentanti Afrodite o Apollo, oggetti del quotidiano, spille, specchi, lampade a olio, e numerose armi e elmi. Il percorso si chiude con una sezione dedicata a come la figura di Achille abbia attraversato i secoli, ispirando tutte le arti, avvalendosi anche di scene tratte da film colossal e di serie di cartoni animati.

Urna funeraria etrusca in calcare raffigurante il riconoscimento di Paride (50-25 a.C.), provenienza sconosciuta, Nîmes, Musée de la Romanité. © Stéphane Ramillon - Nîmes

Luana De Micco, 24 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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Il mito di Achille al Musée de la Romanité di Nîmes | Luana De Micco

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