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Redazione
Leggi i suoi articoliÈ in continua evoluzione il bilancio del potente terremoto che oggi, 28 marzo, ha colpito il Sud-est asiatico, con epicentro nel Myanmar nordoccidentale, nella regione di Saigang, uccidendo diverse persone e causando ingentissimi danni. Le scosse sono state avvertite in diverse città, tra cui Sagaing, Mandalay, Kyaukse, Pyin Oo Lwin e Shwebo, nel Nord, e nei Paesi vicini, Thailandia, India e Cina. L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha riferito che forti scosse sono state registrate nella provincia sudoccidentale dello Yunnan, al confine con il Myanmar.
La portata dei danni e il numero delle vittime sono ancora in fase di valutazione, in base all’evolversi della situazione. Come riporta l’agenzia Reuters, l’esercito al potere in Myanmar non ha fornito alcun numero di morti e feriti, ma ha decretato lo stato di emergenza in diverse regioni. In Thailandia i soccorritori stanno cercando 81 persone rimaste intrappolate tra le macerie di un grattacielo in costruzione, crollato.
Il Servizio Geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha dichiarato che il sisma, verificatosi all’ora di pranzo, è stato di magnitudo 7,7 e a una profondità di 10 km. L’epicentro era a circa 17 km da Mandalay, l’antica capitale reale del Myanmar con circa 1,5 milioni di abitanti. Il terremoto è stato seguito da una potente scossa di assestamento e da diverse altre più moderate. Secondo un residente di Mandalay citato da Reuters la distruzione si estendeva in tutta la città e un quartiere, Sein Pan, era in fiamme. Diversi grattacieli sono crollati e si teme che i residenti possano essere intrappolati nelle strutture danneggiate. Secondo alcune fonti, un incendio è scoppiato all’Università. Anche diversi siti archeologici a Sagaing e Mandalay avrebbero subito danni. Un ponte nella municipalità di Sagaing è stato completamente distrutto. Immagini pubblicate dal sito Myanmar Now mostrano il crollo di una torre dell’orologio e parte del muro del Palazzo di Mandalay in rovina. Nella capitale Naypyitaw le scosse hanno fatto crollare edifici, schiacciato auto e lasciato enormi crepe sulle strade.
La Croce Rossa riporta che in tutto il Paese sono state danneggiate strade, ponti ed edifici e che lo stato delle grandi dighe desta preoccupazione.
L’area è già gravemente colpita dal conflitto civile in corso tra i gruppi di resistenza e le forze della giunta militare al potere. Negli ultimi anni il Paese è stato colpito anche da catastrofi naturali, come il tifone Yagi lo scorso anno e il ciclone Mocha nel 2023. La giunta, isolata a livello internazionale, ha faticato a rispondere adeguatamente all’emergenza.
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