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Una veduta del soffitto della Galleria a Palazzo Farnese, Roma

© Ministero della Cultura, Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma

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Una veduta del soffitto della Galleria a Palazzo Farnese, Roma

© Ministero della Cultura, Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma

Il Louvre ricompone il «puzzle» della Galleria Farnese dei Carracci

Eccezionalmente esposta la più straordinaria collezione di disegni preparatori, provenienti dalle collezioni del museo parigino e dalle raccolte reali inglesi

Luana De Micco

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«La Galleria Farnese costituisce senza dubbio il capolavoro di Annibale Carracci, la sua ultima grande opera, un modello per i posteri e una costante fonte di meraviglia per tutti coloro che ne ammirano gli affreschi e i disegni. Essa rappresenta al tempo stesso sia una realizzazione senza pari, sia l’incarnazione di una tragedia: la tragedia di un artista, ancora giovane, allo stremo delle forze, che poi non ha più dipinto ed è morto dopo averla completata», scrive in una nota ufficiale il Louvre, che dal 5 novembre al 2 febbraio 2026 accoglie la mostra «Disegni dei Carracci. La fabbrica della Galleria Farnese». È come se per qualche tempo Palazzo Farnese si trasferisse da Roma a Parigi

Con la curatela di Victor Hundsbuckler, conservatore al Dipartimento delle arti grafiche del museo, la mostra permette per la prima volta al pubblico parigino di scoprire il grandioso ciclo decorativo realizzato all’inizio del Seicento nel palazzo romano, sede dell’ambasciata di Francia, da Annibale Carracci, da suo fratello Agostino e dalla loro bottega. Il Louvre lo ricostruisce «come un puzzle»: è allestito il più vasto gruppo di disegni preparatori, attinti dalle stesse collezioni del Louvre e dalle collezioni reali britanniche (da Londra ne arrivano 25). «Mai prima di quel momento, sottolinea il museo di Parigi, erano stati conservati così tanti disegni per una decorazione, dallo schizzo veloce, che delinea le primissime idee dell’artista, al grande cartone di diversi metri quadrati, realizzato in scala con l’affresco». 

Facciamo un salto indietro, a Bologna, dove Annibale Carracci (1560-1609), insieme al fratello Agostino (1557-1602) e al cugino Ludovico (1555-1619), fondò nel 1582 l’Accademia dei Desiderosi, diventata poi Accademia degli Incamminati. Una scuola-bottega in cui si riprendeva la grande tradizione del disegno dal vivo in opposizione al Manierismo. Nel 1595 il cardinale Odoardo Farnese lo invitò a Roma insieme al fratello Agostino per decorare gli ambienti del Palazzo Farnese, il Camerino, una stanza privata del cardinale, e soprattutto la grande Galleria, destinata a diventare uno dei massimi capolavori della pittura ad affresco del Seicento. La decorazione della Galleria si protrasse dal 1597 al 1606 circa. La volta presenta scene che raccontano gli amori degli dei, ispirate alle Metamorfosi di Ovidio, con al centro la monumentale scena del «Trionfo di Bacco e Arianna». Annibale Carracci attinge tanto all’antico quanto a Raffaello e Michelangelo, ma elaborandoli secondo il suo linguaggio personale e moderno. 

La mostra del Louvre pone al centro i disegni preparatori che consentono di ricostruire il «dietro le quinte» della galleria: una moltitudine di schizzi, di dettagli, volti, mani, corpi, nudi, fauni, di cartoni e fogli esecutivi che mostrano il lavoro minuzioso dei fratelli Carracci. Il percorso espositivo introduce anche il Camerino del cardinale, piccola stanza affidata ad Annibale al suo arrivo a Roma, ricreato qui con una scenografia immersiva: «Facendo seguito ai disegni per la Galleria, quelli per il Camerino, confrontati con altri fogli di Annibale eseguiti prima della sua partenza per Roma, sottolineano lo sforzo di rinnovamento stilistico e intellettuale realizzato fino all’esaurimento dell’artista appena trentaquattrenne», scrive ancora il Louvre. 

All’epoca il ciclo di Palazzo Farnese esercitò del resto un’influenza notevole sulla decorazione in tutta Europa, fino alla Francia di Luigi XIV. Il re Sole volle una copia della volta della Galleria Farnese per il Palazzo delle Tuileries, oggi scomparso, e di questa riproduzione, disegnata da artisti dell’Accademia di Francia a Roma, il Louvre conserva ancora tre grandi cartoni che ha appena restaurato e che ora vengono esposti.

Annibale Carracci, «Studio per satiro seduto». © Musée du Louvre, dist Grand Palais Rmn, Suzanne Nagy

Annibale Carracci, «Studio di nudo». © Royal Collection Enterprises Limited, 2025, Royal Collection Trust BD

Luana De Micco, 03 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Il Louvre ricompone il «puzzle» della Galleria Farnese dei Carracci | Luana De Micco

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