Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Davide Landoni
Leggi i suoi articoliSettanta chilometri separano la punta della Mole Antonelliana dei tetti del Forte di Bard. A unirli, idealmente, una programmazione artistica che da Torino arriva al principio della Valle d’Aosta. Là dove quella che un tempo era una struttura difensiva ora rappresenta un baluardo culturale ai piedi di monti la cui bellezza è scolpita dalla natura. Non sorprende dunque che il programma espositivo che segnerà la stagione invernale prenda avvio proprio da una mostra capace di connettere la sfera autoriale a quella naturale. Animale, per la precisione. «Bird Photographer of the Year», concorso internazionale che premia le migliori fotografie di uccelli si fa infatti esposizione, al debutto in Italia e in Europa proprio tra le mura del Forte, dal 25 ottobre 2025 all’1 marzo 2026. Copertina dell’evento lo scatto con cui il canadese Liron Gertsman ha vinto la decima edizione del concorso, a cui hanno partecipato fotografi da tutto il mondo con oltre 33mila immagini. «Ho impiegato un anno di preparazione per catturare il mio sogno: scattare un uccello di fronte all'eclissi solare totale», racconta Gertsman. «Ho chiesto l'aiuto ad una barca per posizionarmi vicino ad alcuni isolotti al largo di Mazatlán, in Messico, frequentati da uccelli marini. Mentre la luna scopriva il bordo del sole al termine della totalità, ho catturato questa immagine durante la fase dell'eclissi nota come 'anello di diamante', un momento che dura pochi secondi». Accanto ad essa una selezione di scatti, suddivisi in otto categorie, dove ornitologia, tecnica e visione estetica raccontano l'aspetto più spettacolare del mondo volatile. Altrettanto impressionanti le immagini provenienti dall'obiettivo di un altro fotografo naturalista, Stefano Unterthiner, che tra il 2018 e il 2024 ha compiuto quattro spedizioni nell'arcipelago Svalbard, le terre abitate più a nord del Pianeta. Ne è scaturito un corpus di sessanta fotografie che la mostra «Una finestra sull'Artico» distribuisce in nove sezioni. Le sale del Forte di Bard, dal 31 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, accolgono così orsi polari, renne, sterne fulmari e non solo. Centrale, infatti, l'esistenza - o forse, la resistenza - della piccola comunità di residenti a Longyearbyen, ritratta da Unterthiner in 18 scatti in bianco e nero. Un affresco dai confini del mondo, dove l'eco dell'umanità arriva affievolito, differito, ovattato. E dove al contempo la natura anticipa i suoi cambiamenti, li pone in evidenzia come inchiostro nero sul foglio bianco del ghiaccio. Così l'esposizione si completa con le testimonianze della popolazione di Svalbard sui mutamenti climatici, sull'innalzamento delle temperature in territori che persistevano immutati da millenni. E che ora si trovano improvvisamente fragili, coinvolti in un decadimento che vedono progredire senza poterlo arginare. Sul finire del mese, il 29 novembre, la proposta espositiva del Forte di Bard si completa con una sterzata verso l'arte in senso stretto, verso un autore che dalla natura è partito per creare il suo artificio. «Fernando Botero. Tecnica monumentale» è il titolo della mostra dedicata al pittore, scultore e disegnatore colombiano, visitabile fino al 6 aprile 2026. Curata da Cecilia Braschi, l’esposizione ripercorre i principali temi e motivi cari all’artista. Dalla natura morta al nudo, dalla scena di genere al ritratto, dal dialogo con la storia dell’arte alla denuncia sociale e politica. Coprendo tutta la sua carriera, dagli anni Quaranta del ’900 alle ultimissime opere, realizzate a Monaco tra il 2019 e il 2023. Scenario autoriale che l'iniziativa dettaglia accostando ai dipinti iperbolici la produzione grafica e scultorea dell'artista, ampliando lo sguardo sullo stile, ma anche sul processo tecnico e sull'eterogeneità che ne hanno caratterizzato sessant'anni di lavoro. Chissà se Botero, scomparso nel 2023, avrebbe mai immaginato che le sue immagini barocche dall'atmosfera sudamericana sarebbero arrivate sulle vette di montagne europee. Cime predisposte ad unire, piuttosto che a isolare.
VALLE D’AOSTA. Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard, lun-ven 10-13/14-17,tel +39 0125 833811, info@fortedibard.it. «Bird Photographer of the Year», dal 25 ottobre al 1 marzo 2026. «Una finestra sull'Artico» dal 31 ottobre 2025 al 3 maggio 2026. «Fernando Botero. Tecnica monumentale» dal 29 novembre 2025 al 6 aprile 2026.
Altri articoli dell'autore
Il laboratorio d’artista a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, incentrato sulla memoria e sulla trasformazione, è confluito in una mostra che fino al 2 novembre espone l'esito di un lavoro collettivo lungo tre giorni
Il 4 novembre a Torino, Aste Bolaffi propone un’asta di arte moderna e contemporanea con 167 lotti, tra multipli d’autore, opere uniche e preziosi top lot. Dal Novecento italiano a voci internazionali come Picasso e Hartung, passando per Arte Povera e artisti contemporanei, l’asta riflette lo spirito culturale e di mercato di Artissima
Al Castello di Miradolo (fino all’8 dicembre), la mostra «Betty Danon. Io e gli altri» ricostruisce oltre trent’anni di ricerca dell’artista concettuale e poetessa visiva. Collage, libri d’artista, partiture asemantiche e l’opera collettiva «Io & gli altri» esplorano il confine tra parola, suono e gesto, in dialogo con artisti internazionali
Fino al 14 novembre, Incanto Torino ospita «Versaglia – Progetto Vetraspecchio», un’esposizione che esplora il vetro riflettente come strumento di distorsione e riflessione sull’identità. Opere di artisti emergenti e affermati trasformano lo specchio in medium critico, poetico e concettuale, dove l’immagine si moltiplica, si deforma e dialoga con lo spazio e lo spettatore



