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Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano

Foto Noemi Ardesi

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Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano

Foto Noemi Ardesi

Piccoli atti di gentilezza e amore alla Fondazione Elpis di Milano

Il laboratorio d’artista a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, incentrato sulla memoria e sulla trasformazione, è confluito in una mostra che fino al 2 novembre espone l'esito di un lavoro collettivo lungo tre giorni

Si parla di letteratura, una sfera del sapere che nel suo atto pratico si avvicina a un gioco combinatorio: di parole, immagini, personaggi e così via. E poi, nel suo svolgersi artistico e culturale guadagna la forza di allargarsi, coinvolgere altre materie, connetterle tra loro. Una doppia legittimazione ad ampliare lo sguardo, a permetterci di prendere questo discorso da lontano e citare un autore - Tolkien - e un romanzo - «Lo Hobbit» - di cui poi non si parlerà più. Verso la fine dell'arco narrativo, Gandalf dice «Alcuni credono che solo il grande potere possa tenere a bada il male, ma non è quello che ho scoperto. Sono le piccole azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada le tenebre. Piccoli atti di gentilezza e amore». E a cosa assomiglia, se non a piccoli atti di gentilezza e amore, il progetto «Il tempo e l’acqua», che Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi hanno condotto la scorsa settimana alla Fondazione Elpis, Milano

Un laboratorio d’artista che ha visto una trentina di partecipanti condividere una serie di attività pazienti, di cura verso l'oggetto libro e sul potere della letteratura, che in questo caso si è servita delle parole per porre l'attenzione sul cambiamento climatico e in particolare sullo scioglimento dei ghiacciai. Serie di operazioni che hanno condotto a un'installazione artistica, in mostra fino al 2 novembre, sempre alla Fondazione Elpis. «Stiamo lavorando su "Il tempo e l’acqua" di Andri Snær Magnason, edizione Iperborea», racconta Mezzaqui mentre osserviamo il gruppo al lavoro. «Ispirate dal testo, dove si fa riferimento a un antico manoscritto islandese, fondativo della lingua dell'Isola, abbiamo ristampato le sue pagine singolarmente, e ora insieme le ricuciamo in modo da ricrearlo sotto nuova forma». Tutti seduti attorno a un grande tavolo, ognuno con le sue pagine da gestire, ognuno a confrontarsi con una manualità, quella dell'atto sartoriale, in molti casi mai sperimentata. «Ogni individuo partecipa con il proprio modo di cucire, di interpretare, ma la pratica è comune».Tutto è volto a un gesto simbolico, che richiede lentezza e pazienza, e che attiva diverse aree. 

Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano. Foto Noemi Ardesi

Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano. Foto Noemi Ardesi

Prima di tutto si ritorna al gioco combinatorio del libro. Vladimir Nabokov diceva che i libri non si leggono, si rileggono. Per apprezzarne le sfumature bisogna penetrarne il meccanismo, staccarsi dall'emotività per afferrarne l'articolazione. In tal senso, il laboratorio ha un'ambizione ancora maggiore: scompone e ricompone l'oggetto libro, idealmente e concretamente, per assorbirne il contenuto ma anche l'artigianalità necessaria per assemblarlo. Ma non solo, dice Mezzaqui. «È un modo per rendere concreto il tempo, per dargli una forma tangibile. Anche il libro, alla fine, sarà leggibile in un solo sguardo, non più sfogliandolo: un’altra forma di libro, che rimanda ai rotoli antichi». C'è un richiamo all'arcaico, dunque, al rapporto tra passato-presente-futuro che il romanzo evoca e il laboratorio ripropone. Ne «Il tempo e l’acqua» Magnason racconta della nostra epoca, nel corso della quale, nel giro di poche generazioni, forse nella stessa vita di un individuo, il mondo attorno è destinato a subire cambiamenti radicali con una «velocità che ha la forza del mito: non solo coinvolge ogni forma di vita sulla Terra, ma ci pone davanti a cambiamenti molto più grandi di quelli a cui la nostra mente è abituata...più complessi del nostro linguaggio e delle metafore che utilizziamo per orientarci nella realtà», come scritto da Magnason a pagina 13 del volume. 

«Il tempo e l’acqua» affronta la consapevolezza che siamo già in un punto di non ritorno. «Da qui la riflessione sul linguaggio: con quali parole possiamo raccontare la distruzione del mondo?» continua Mezzaqui, che nel libro cerca risposte insieme ai partecipanti al laboratorio. Ma se da una parte la coscienza ambientale matura con l'assimilazione, non dobbiamo certo tralasciare l'urgenza che accompagna la questione. «Su una seconda copia del libro stiamo erodendo la scrittura, come il surriscaldamento globale sta facendo con i ghiacciai islandesi. Con una lametta cancelliamo letteralmente le parole. È un gesto che richiama la trasformazione, l’erosione del tempo» spiega Losi. «Magnason riflette sui nonni che hanno visto i ghiacciai, sui padri che li hanno sfiorati e sui figli che non li vedranno più. La scrittura diventa testimonianza, memoria del futuro», prosegue l'artista, che ci spiega come anche un ghiacciaio, se non fa proprio letteratura, di certo ci racconta una storia. «Il ghiaccio conserva bolle d’aria, pollini, tracce di incendi: veri frammenti del tempo. È come se la Terra stessa ricordasse». Tracce che ora, irreversibilmente, ci riconsegna in forma drammatica per mezzo del suo scioglimento, raccontandoci le vicende che contiene per un'ultima volta, prima di scomparire. Come le frasi che i partecipanti leggono sul libro prima di cancellarle per sempre. 

Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano. Foto Noemi Ardesi

Laboratorio «Il Tempo e L’acqua», a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, 17 - 19 Ottobre 2025. Mostra di restituzione: 22 Ottobre - 2 Novembre 2025. Fondazione Elpis, Milano. Foto Noemi Ardesi

Un movimento a perdersi che durante il laboratorio è rievocato anche da un'altra attività, che vede come oggetto le fotografie e le immagini, a tema naturalistico, contenute ne «Il tempo e l’acqua», estratte dal libro e sottratte dalla sua ricucitura. Selezionate e separate, le immagine sono state dunque rielaborate dai partecipanti. «L'idea è di creare delle sagome strappando la carta, prima in modo casuale e poi assecondando l'istinto, generando forme che possono assomigliare a qualcosa, anche solo per noi stessi», spiega Losi. «Il meccanismo è quello della pareidolia, la tendenza a riconoscere forme familiari, come volti o figure, in stimoli visivi privi di significato». Prima il caso, dunque, poi un pensiero che ci riconduce alla riflessione: è necessario regolare la casualità, assecondare lo strappo, non essere né troppo pesante né troppo leggero. «In qualche modo l'azione ricalca quella operata dai ghiacciai, che nel corso di migliaia di anni si sono ritirati gradualmente, generando le valli e modellando il paesaggio come lo conosciamo». E poi subentra l'occhio e il cervello umano, a dare un senso e un significato a quello che ne è risultato. 

Nel complesso, il laboratorio si è mosso per mezzo di gesti semplici come tagliare, strappare, infilare, piegare, incollare. «Azioni ripetute, mani che insegnano pazienza mentre ci scambia pensieri e parole, insieme, durante il lavoro o negli incontri previsti con alcuni ospiti», dice Mezzaqui, introducendo agli appuntamenti con Giuliano Boccali e Vladimiro Boselli, che il 17 e 18 ottobre hanno dato ulteriore spessore culturale e scientifico al progetto con i loro interventi. Tutto ha contribuito al risultato finale di queste giornate, che le artiste hanno condensato in una restituzione formale che unisce il loro sguardo al lavoro lasciato dai partecipanti al laboratorio. Un'unica grande installazione collettiva nata da tanti piccoli atti di gentilezza e amore.

Davide Landoni, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Piccoli atti di gentilezza e amore alla Fondazione Elpis di Milano | Davide Landoni

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