Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliGiulio Coltellacci è stato uno dei maggiori scenografi e costumisti del dopoguerra: il suo nome è indelebilmente legato agli splendori del teatro di rivista, alle celeberrime «folies bourgeoises» di Garinei & Giovannini.
Vittoria Crespi Morbio, mettendo a frutto una notevole mole di ricerche, ricostruisce un itinerario assai più complesso, che inizia all’indomani della fine della seconda guerra mondiale a Parigi, nei territori della moda, dove il nostro mette a segno alcune copertine di «Vogue», di gusto surrealista.
Di ritorno in Italia il nostro si scatena, collaborando con la scena nelle direzioni più diverse, tra un omaggio al realismo americano e il rigore classico di un allestimento all’Olimpico di Vicenza, senza scordare le incursioni nel futuribile con i costumi per Ursula Andress per la «Decima vittima» di Elio Petri, con una trama di plastica che ispirò Paco Rabanne.
Dove però il suo lavoro trova speciale risalto, è nella reinvenzione di modelli barocchi di scenografia, che egli rivitalizza con strepitoso istinto narrativo, in una mirabile «Bella addormentata» (coreografia di Margarethe Wallmann) o negli allestimenti fiorentini per «Oberon» (al Giardino di Boboli) o per un «Orfeo e Euridice» in cui furoreggiava Maria Callas.
Il libro ricostruisce con esattezza il profilo multiforme di uno dei creatori della scena italiana del dopoguerra.
Coltellacci Teatro, Cinema e Pittura, di Vittoria Crespi Morbio, 274 pp., Amici della Scala – Milano/Grafiche Step, Parma 2017, € 35,00

La copertina del volume
Altri articoli dell'autore
A partire da cammei autobiografici e racconti degli artisti effigiati, un libro con le storie di una serie di copertine celebri della storia del rock
Pubblichiamo in anteprima una brano dell’autobiografia di Luca Scarlini, in uscita per Bompiani
Il conte dadaista in 26 minimonografie di Andrea Cortellessa
Come la mostra postuma del pittore nel 1907 folgorò il poeta