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Leggi i suoi articoliSe lo Guardi intensamente ti parla
Il 21 maggio Sotheby’s New York celebra l’asta che sulla carta appare tra le più importanti della stagione: Elegance & Wonder: Masterpieces from the Collection of Jordan and Thomas A. Saunders III. Pare che la raccolta di Old Master sia iniziata con una coppia di vedute di Francesco Guardi, ora stimate 10-15milioni di dollari. Jordan Saunders amava ripetere che la prima volta che incontrò la «Veduta di Punta della Dogana e della Chiesa di Santa Maria della Salute» sentì una voce: era il quadro che le parlava! Non è difficile immaginare che l’incantesimo si ripeterà anche in questa circostanza.
[Simone Facchinetti]

Mohamed Melehi Moucharabieh «Purple and Orange», 2020. Courtesy Sotheby’s
Modernità in arabesco
Fino al 7 maggio è possibile visitare la mostra «Form and Rhythm» organizzata da Sotheby’s presso il DIFC Gate Village di Dubai. Questa selling exhibition, dove è possibile sia guardare che acquistare le opere esposte, vanta la curatela della galleria emiratina Lawrie Shabibi e riflette sulle dinamiche concettuali dell’arte contemporanea araba. Il catalogo comprende un gruppo intergenerazionale di artisti che con le loro opere reinterpretano le ricche tradizioni dell’arte islamica con giochi di astrazione contemporanei, favorendo un dialogo tra passato e presente. Tra questi spicca l’opera di Mohamed Melehi Moucharabieh «Purple and Orange» (2020). Melehi, scomparso proprio nel 2020, ha partecipato, tra l’altro, alla scorsa edizione della Biennale di Venezia. La cifra dell’opera è su richiesta, ma la qualità è ben visibile anche online.
[Antonio Mirabelli]

Eileen Gray, «Tavolino E.1027», 1926-29 ca. Cortesia di Lempertz
Questo non è (solo) un tavolino
È una storia d’amore e d’innovazione quella che si cela dietro il tavolino «E.1027» della designer e architetta irlandese Eileen Gray. Uno dei sei esemplari realizzati fra il 1925 e il ’27 va all’incanto da Lempertz a Colonia il 16 maggio, nell’asta di arti decorative (stima 150-200mila euro). L’enigmatico nome del mobile fa riferimento all’omonima villa che Eileen progettò a Roquebrune-Cap Martin, costruzione su due livelli, una gemma squadrata e bianchissima incastonata fra rocce e Mar Mediterraneo. Un luogo del cuore ma anche visionario, che interpretava con personalità i principi del Modernismo di Le Corbusier (pianta e facciata libera, tetto a terrazza, finestra a nastro, pilotis) tanto da suscitare l’invidia del celebre maestro. Fra gli arredi della villa il più noto è questo tavolino in acciaio cromato e vetro, regolabile in altezza, esposto anche al MoMA di New York. Essenziale, funzionale e ancora oggi di grande attualità.
[Elena Correggia]

Gerhard Richter, «Mann mit zwei Kindern», 1966. Courtesy Phillips
Memorie in dissolvenza
Per i suoi quadri figurativi Gerhard Richter spesso trae ispirazione da fotografie che trasla su tela e reinterpreta con i suoi tipici contorni sfocati. Con queste composizioni l’artista tedesco esplora la relazione tra la rappresentazione e lo scatto, la percezione e la realtà, invitando a riflettere sulla natura delle immagini. «Mann mit zwei Kindern» (80x109,9 cm), olio del 1966, è una delle opere di punta dell’asta serale di arte moderna e contemporanea del 13 maggio da Phillips a New York. I volti dell’uomo e dei bambini, privi di dettagli, si stagliano in primo piano su un paesaggio bucolico dalle diverse tonalità di grigio. Pur evocando una vecchia fotografia, le figure abbozzate rendono la scena un’immagine universale, archetipo di protezione e vulnerabilità. La stima del misterioso quadretto familiare è tra i 4 e i 6 milioni di dollari.
[Monica Trigona]

Pablo Picasso, «Femme à la coiffe d’Arlésienne sur fond vert», 1937. Courtesy Christie’s
Lee Miller vista da Picasso
Una grande collezione americana, quella di Leonard e Louise Riggio, va all’asta il 12 maggio da Christie’s, a New York. Tra l’impressionante gruppo di opere del XX secolo spicca «Femme à la coiffe d’Arlésienne sur fond vert» di Pablo Picasso (81x65,1 cm, olio e Ripolin su tela), del 1937, con stima su richiesta (circa 20 milioni di dollari). Il maestro spagnolo nel 1937 trascorse diverse settimane di vacanza a Mougins in compagnia di un gruppo di scrittori, poeti e artisti. Il ritratto di Lee Miller, in abiti tradizionali di Arles, risale a quel soleggiato soggiorno. Picasso dipinse per ben sette volte la celebre fotografa surrealista, con colori vivaci ed elettrici, a sottolineare la visione fantastica che aveva di lei, della sua bellezza e vitalità. L’influenza di Matisse è evidente nella tavolozza
vivida e nella rappresentazione dell’abbigliamento decorativo, mentre la figura dell’Arlésienne, rende omaggio alla serie di ritratti di Madame Ginoux realizzati da Van Gogh. L’opera arriva sul mercato in un momento di grande interesse per la Miller, ispirazione per un recente film biografico con Kate Winslet e il prossimo ottobre protagonista di una retrospettiva alla Tate Britain.
[Chiara Massimello]
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