Giuseppe M. Della Fina
Leggi i suoi articoliUna poesia riesce bene a dare un’idea del mosaico di popoli presenti nella penisola italiana prima della conquista da parte di Roma: è Voci della poetessa Wisława Szymborska, premio Nobel per la Letteratura nel 1996. I versi della poesia, inserita nella raccolta Ogni caso, ritornano alla mente visitando la mostra «Antichi popoli italici. Gli Ernici, i Volsci e gli altri», allestita fino al 15 aprile negli spazi del Palazzo Marchesi Campanari per iniziativa del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Veroli.
Lungo il percorso sono presentati circa 300 reperti che illustrano la vita delle genti insediate nel territorio compreso tra i Monti Ernici, le valli dei fiumi Sacco e Liri e la pianura pontina, e, al contempo, raccontano le loro relazioni commerciali e culturali con altre aree del mondo antico. Gli oggetti coprono un arco cronologico di oltre quattro secoli e provengono da contesti di scavo scoperti negli ultimi decenni.
Si possono segnalare il ricco corredo dalla sepoltura di un bambino risalente alla fine del VII secolo a.C. rinvenuta ad Anagni; i corredi funerari databili al V e IV secolo a.C. e scoperti a Frosinone in piazzale de Matthaeis; gli oggetti dalle tombe a fossa dalla necropoli di Fortore Derupata a Pofi rinvenuti in occasione d’indagini di archeologia preventiva; i materiali dal villaggio preromano scoperto in via Landolfi a Frosinone, dove strutture abitative e sepolture risultano affiancate, e una selezione dei reperti rinvenuti nella necropoli di Poggio dei Cavalieri di Satricum (Borgo le Ferriere-Latina).
Una sezione della mostra accoglie oggetti recuperati tra il 2021 e il 2022 grazie ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale e provenienti con ogni probabilità dall’area laziale ed etrusca. L’esposizione costituisce la prima tappa di un progetto di valorizzazione di Palazzo Marchesi Campanari.
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