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Una veduta della tenuta CastelGiocondo, Montalcino (Si)

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Una veduta della tenuta CastelGiocondo, Montalcino (Si)

Frescobaldi, mecenati tra arte e vino sulle colline di Montalcino

Con «Artisti per Frescobaldi» si rinnova la tradizione dell’antico casato con sede a CastelGiocondo, la cui produzione enologica dal 2012 si è aperta anche a quella artistica, Per la settima edizione sono state commissionate opere a Giulia Cenci e Sunmin Park

Soffia forte il vento quando visitiamo le terre di Montalcino che sfiorano la Maremma, a soli 40 chilometri dal mare. Qui si estendono i vigneti di CastelGiocondo, la tenuta di Marchesi Frescobaldi, casa vitivinicola impegnata a produrre vino in Toscana dal XIV secolo. Dal 2012 la produzione enologica si è aperta anche a quella artistica. Un connubio non scontato che ha visto germogliare opere d’arte contemporanea tra i filari (235 ettari di vigne su un territorio di 815), nella cantina, nel giardino e negli interni del piccolo borgo medievale (20 opere in tutto, comprese quelle di quest’anno, di artisti come Gian Maria Tosatti, Yuri Ancarani, Matthew Brannon, Sonia Kacem, Patrizio Di Massimo). Una collezione permanente frutto di «Artisti per Frescobaldi», progetto biennale ideato da Tiziana Frescobaldi, con la curatela di Ludovico Pratesi, per promuovere l’arte contemporanea e metterla in dialogo con la storia, il paesaggio e la cultura del vino. 

Nel 2023 l’iniziativa si è evoluta da premio (di volta in volta tre artisti, italiani e internazionali, valutati da tre giurati) a committenza. «Si rinnova così una tradizione della mia famiglia, mecenate delle arti nel periodo rinascimentale e successivamente nel Seicento e nell’Ottocento, spiega Tiziana Frescobaldi. Diamo carta bianca ad artisti che sono tra le voci più interessanti del nostro tempo. Ci interessa scoprire come il linguaggio artistico, in tutte le sue forme, possa interpretare e raccontare il mondo del vino»Gli artisti, dopo un periodo di residenza a CastelGiocondo, interpretano attraverso il loro sguardo l’essenza del luogo e la sua vocazione. Come sottolinea Ludovico Pratesi, l’arte è infatti «una questione di sguardi. Un’opera nasce dall’incrocio dello sguardo, innovativo, esistenziale dell’artista con quello del committente. Basta pensare ai grandi artisti chiamati dai papi e al ruolo dei Medici e degli Strozzi per il Beato Angelico» (fino al 25 gennaio 2026 in mostra a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco, Ndr). 

Questa settima edizione di «Artisti per Frescobaldi» vede protagoniste due artiste che indagano il rapporto tra essere umano e ambiente e hanno saputo cogliere con grande profondità lo spirito del luogo. L’italiana Giulia Cenci (Cortona, Ar, 1988) è presente nei giardini con «Small Flowers»: «una scultura in alluminio e ferro con la quale ho trasformato il vigneto in un ibrido tra mondo vegetale e animale, racconta, radici di vite e un mix di piante e fiori astratti, mescolati a pezzi anatomici umani, due teste di lupo che diventano quasi elementi botanici e un palo agricolo». Nel forno del suo studio, l’artista, con un procedimento simile a quello industriale, ha fuso i singoli elementi prima di assemblarli. La coreana Sunmin Park (Seul, 1971), nel video «Pale Pink Universe» presentato all’interno del castello, ha voluto invece esplorare in un video che cosa accade in una goccia di vino: «Un viaggio immaginifico di trasformazione della materia prima che il vino diventi liquido, una metafora concentrata di tempo e spazio», spiega Park. Dalla dimensione microscopica alla macroscopica, con riferimenti alla storia della famiglia Frescobaldi, fino allo sbocciare di fiori e tralci (il bouquet del vino) e alla fine che è un inizio: un seme d’uva. Nella colonna sonora, composta per l’occasione da Bojan Vucetic, trova uno spazio anche la voce dell’artista che recita un poema del poeta stilnovista Dino Frescobaldi (1271-1316), amico di Dante Alighieri, citato da Giovanni Boccaccio nel Trattatello in cui racconta la vita dell’autore della Divina Commedia. A corollario, il disegno «Bouquet Giocondo D 01» e la scultura in bronzo «Bouquet Giocondo S 01», che richiama le decorazioni floreali del castello. Sulla base di un’inedita collaborazione tra Frescobaldi e il Mao, Museo d’Arte Orientale di Torino, diretto a Davide Quadrio, il video è ora esposto nelle sale del museo insieme a manufatti funerari della Cina antica, mentre una serie di tre disegni sul tema del rapporto tra natura e intervento umano, osservato attraverso l’agricoltura e la vinificazione, entreranno a far parte delle collezioni permanenti dello stesso Mao.

Giulia Cenci, «Small Flower», 2025. Photo: Nicola Gnesi

Sunmin Park, «Pale Pink Universe», 2025. Photo: Nicola Gnesi

Micaela Zucconi, 18 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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