Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Frank Gehry: la Casa Danzante di Praga, icona di un movimento congelato nel vetro

Se Gehry è spesso letto come l’architetto della monumentalità o dell’“effetto Bilbao”, a Praga dimostra la capacità di muoversi in contesti storici densi senza ricorrere a eccessi titanici. Qui la sua architettura danza davvero: non per stupire, ma per interpretare un cambiamento collettivo.

David Landau

Leggi i suoi articoli

Quando nel 1996 la Casa Danzante di Frank Gehry e Vlado Milunić apparve sul lungofiume Rašín, a Praga, la reazione fu tutt’altro che unanime: per alcuni un gesto di rottura necessario nella città delle cupole e della pietra barocca; per altri un’intrusione “non ceca”, troppo americana, troppo spettacolare. Quasi trent’anni dopo, l’edificio è diventato uno dei simboli architettonici della capitale, un punto di svolta nel rapporto della città con la contemporaneità. Il complesso sorge su un lotto segnato dai bombardamenti del 1945, un vuoto urbano che Gehry e Milunić trasformano in occasione narrativa. Il progetto nasce come metafora della transizione democratica degli anni ’90: due volumi che si sfiorano e si inseguono: uno mosso, curvilineo, vetrato; l’altro compatto e ortogonale, rivestito in pietra, simbolo del dinamismo sociale della nuova Repubblica Ceca.

Gehry, che inizialmente definì l’edificio “Fred and Ginger”, in riferimento ai celebri danzatori hollywoodiani, traduce qui un’immagine fugace in architettura stabile. La torre vetrata, leggermente sbilanciata e avvolta da un esoscheletro metallico, evoca il corpo flessuoso del ballerino; l’altro volume, più sobrio, è il partner che stabilizza la coppia. La Casa Danzante è meno scultorea rispetto ai successivi capolavori di Gehry, eppure contiene già molti dei suoi codici espressivi: la torsione dello spazio, la pelle come superficie dinamica, il rifiuto dell’angolo retto come principio assoluto. Il vetro curvato e la struttura portante in acciaio dialogano con le facciate neorinascimentali del quartiere senza mimetizzarsi, cercando invece una coabitazione critica.

La percezione è mobile: da vicino prevale la complessità tecnica, mentre da lontano emerge l’immagine complessiva, una sorta di intermezzo coreografico tra gli edifici ottocenteschi che lo affiancano. All’interno trovano spazio uffici, una galleria espositiva e un ristorante panoramico. Ma il vero valore dell’edificio non è funzionale: è urbanistico. La Casa Danzante segna un momento in cui Praga accetta l’idea che la tutela del patrimonio non significhi immobilismo. È un esercizio di convivenza tra antico e nuovo, una sfida lanciata alla città e poi assorbita nel suo immaginario. Se Gehry è spesso letto come l’architetto della monumentalità o dell’“effetto Bilbao”, a Praga dimostra la capacità di muoversi in contesti storici densi senza ricorrere a eccessi titanici. Qui la sua architettura danza davvero: non per stupire, ma per interpretare un cambiamento collettivo.

David Landau, 06 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

È morto nella sua casa di Santa Monica in California, all’età di 96 anni, uno degli architetti più influenti del nostro tempo. Autore di progetti come Guggenheim Museum di Bilbao e  Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, ha trasformato la pratica progettuale con nuovi materiali, software digitali e soluzioni ingegneristiche che hanno segnato un cambio di paradigma nell’architettura contemporanea

Con La Esquinita, Long costruisce un microcosmo che ci parla di Miami ma anche di ogni città che vive tra desiderio e saturazione, tra promessa e rovina. Una fiaba zuccherina sull’orlo dell’abisso, splendida proprio perché non teme di sbriciolarsi.

E' già una delle novità più discusse ad Art Basel Miami Beach: Pace Gallery, Emmanuel Di Donna e David Schrader hanno annunciato la creazione di Pace Di Donna Schrader Galleries (PDS)

Il programma del Cinema Godard di Fondazione Prada, curato da Paolo Moretti, attraversa epoche, territori e generi diversi per raccontare la complessità del presente.

Frank Gehry: la Casa Danzante di Praga, icona di un movimento congelato nel vetro | David Landau

Frank Gehry: la Casa Danzante di Praga, icona di un movimento congelato nel vetro | David Landau