Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Andrea Augenti
Leggi i suoi articoliLa ricostruzione archeologica è un gioco complesso: è un’arte e al tempo stesso implica un grande sapere tecnico e un notevole spirito di osservazione. Poche persone sono in grado di padroneggiare e bilanciare nel modo migliore questi tre aspetti, perché per farlo ci vogliono una conoscenza, una verve comunicativa e un gusto fuori dal comune. Tra i grandi maestri del passato possiamo includere Giovanni Battista Piranesi, Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc e non molti altri. Venendo ai nostri giorni gli esempi si moltiplicano: veri giganti sono il francese Jean-Claude Golvin e l’ungherese Victor Ambrus… Anche l’Italia vanta dei bravissimi ricostruttori, ma senza alcun dubbio un vero fuoriclasse è stato Francesco Corni.
Modenese, classe 1952, purtroppo se ne è andato pochi anni fa, ma ha lasciato un’eredità davvero straordinaria. Corni si è formato in Valle d’Aosta come disegnatore in forza alla Soprintendenza e poi si è dato alla libera professione: collaborazioni con riviste, libri e molto altro. E con la sua opera ha sempre spaziato nel tempo: ha ricostruito monumenti e paesaggi dalla Preistoria fino ai giorni nostri, passando per l’età romana e il Medioevo. Tombe, villaggi, città, castelli e molte altre testimonianze del passato riprendono vita grazie al suo pennino, al tempo stesso deciso e saggio. Ma nell’introduzione a questo splendido libro lui stesso parla di un amore coltivato da sempre, fin da un rocambolesco viaggio in bicicletta fatto apposta da Torino (il racconto è gustosissimo!): quello per Roma. Non poteva che stregare Corni un luogo come Roma, dove le rovine e le architetture di epoche differenti si sovrappongono, si intersecano tra loro e restituiscono all’osservatore tutta la complessità della storia e il turbinio delle azioni umane. E così Corni ha studiato e disegnato la capitale per anni, aggiornandosi di volta in volta sulle nuove scoperte e le interpretazioni dei vari resti; l’ha ritratta in molti modi diversi, soffermandosi ora su singoli monumenti e ora su interi quartieri. E adesso, finalmente, grazie all’impulso di sua figlia Elisabetta, alla quale è toccata la fortuna di gestire il ricchissimo archivio del padre, quei disegni sono raccolti in un poderoso volume, un’opera che rende veramente giustizia a un notevole lavoro.

Una veduta del Foro Boario Olitorio sul Campidoglio disegnata da Francesco Corni

L’interno della Basilica di Massenzio ricostruito in un disegno da Francesco Corni
Nel libro troviamo la Roma che tutti conoscono e che non può mancare: il Palatino, i Fori Imperiali, il Colosseo… raccontati nei più minimi dettagli, a volte smontati, come farebbe un orologiaio per arrivare a stringere la vite più minuscola. E così li capiamo al meglio, quei monumenti e quei complessi architettonici. Ma c’è anche molto, molto di più. Con il suo tratto raffinato e preciso Corni ci fa viaggiare nel tempo, mettendo a confronto i resti nella loro forma attuale e le sue fondatissime ipotesi di restituzione. E poi si lancia, Corni: devo confessare che non avevo mai capito così bene i resti dell’insula, cioè il grande condominio di età romana visibile alle pendici del Campidoglio, finché non ho visto la sua ricostruzione; o la Domus Aurea, ottimamente integrata sulla base delle varie scoperte. E la meraviglia dello spaccato con le sopravvivenze del Portico d’Ottavia dentro il palazzo moderno che lo ingloba non si può descrivere, bisogna vederla. E ancora, voglio sottolineare l’originalità di alcune scelte, come l’esplosione dell’Arco di Costantino e della Colonna Traiana per mostrarne ogni dettaglio; o i disegni del Pantheon, capolavoro dell’ingegneria romana, prima ritratto in corso di costruzione e poi lanciato verso l’alto e visto da sotto, per esaltarne la struttura portante e la straordinaria cupola. Vedere per credere, questo libro è una vera gioia: per gli occhi e per la mente.
Dopo un’attenta lettura so già che ne seguiranno molte altre, perché ogni disegno andrebbe visto e rivisto più volte, per trovarvi sempre nuovi dettagli significativi e affascinanti. E… non sono solo bellissimi disegni, attenzione: sono ricostruzioni archeologiche, scientificamente fondate, che rendono il patrimonio comprensibile e fruibile a tutti. In fondo non è proprio questo, uno degli scopi dell’archeologia?
Roma, i luoghi del potere
di Francesco Corni, pp. 420, Ink Line Edizioni, Strambino (Torino) 2025, € 95

La copertina del volume
Altri articoli dell'autore
Un viaggio in otto puntate tra alcuni dei protagonisti dell’archeologia tra Sei e Novecento, a firma del medievalista Andrea Augenti. Il terzo ritratto è dedicato al generale dell’esercito britannico diventato ricchissimo grazie all’eredità di Cranborne Chase
Un viaggio in otto puntate tra alcuni dei protagonisti dell’archeologia tra Sei e Novecento, a firma del medievalista Andrea Augenti. Il secondo ritratto è dedicato a colui che analizzò e interpretò i testi omerici per scoprire dov’era realmente situata Ilio
Un viaggio in otto puntate tra alcuni dei protagonisti dell’archeologia tra Sei e Novecento, a firma del medievalista Andrea Augenti. Il primo ritratto è dedicato a colui che disegnò i monumenti megalitici britannici, da Avebury a Stonhenge
Come ogni anno, la redazione ha scelto la mostra, il museo, la persona e il libro più importanti o significativi