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Franceschini alla riapertura della Galleria Estense di Modena: «Entro fine luglio i nuovi direttori dei musei autonomi»

Stefano Luppi

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Modena. «Entro fine luglio al Museo Galleria Estense e negli altri diciannove musei autonomi d'Italia arriveranno i nuovi direttori: sono giunte oltre 1.200 richieste di cui 80 da parte di studiosi stranieri e la commissione incaricata (presieduta da Paolo Baratta e composta da Lorenzo Casini, Claudia Ferrazzi, Luca Giuliani e Nicholas Penny, Ndr) si è presa alcune settimane in più. In ogni caso la Galleria Estense sarà il cuore di un nuovo progetto chiamato "Ducato Estense con Ferrara e Reggio"».
Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini venerdì scorso, nell'inaugurare la riapertura dopo tre anni del museo palatino della famiglia d'Este che regnò su Ferrara e Modena fino al 1859, ha annunciato uno dei venti nuovi percorsi che dovranno attirare turisti culturali soprattutto nel Sud Italia. Il progetto, definito a Modena venerdì scorso quando Franceschini ha incontrato i sindaci di Modena, Ferrara e Reggio Emilia, è illustrato da Sabina Magrini, segretario Beni culturali dell'Emilia-Romagna del Mibact: «I ministri Franceschini e Delrio, spiega la dirigente, si sono accordati per accedere ai fondi comunitari 2014-2020 che serviranno a creare in Italia venti percorso turistici alle nostre bellezze. Vogliamo convogliare i turisti su altre mete rispetto alle visitatissime Roma, Firenze e Venezia, per cui il Governo ha maturato questa idea che diviene ufficiale per la prima volta. I nuovi percorsi saranno in maggioranza al Centro-Sud, ma c'è anche quello relativo alle terre estensi».
La «nuova» Galleria Estense, dopo un restauro e un riallestimento durati tre anni e costati un milione di euro, si presenta con attraverso una «modernizzazione» dello storico allestimento realizzato nei primi anni Settanta da Amalia Mezzetti e Leone Pancaldi.
«Il pubblico,
spiega l'ex soprintendente di Modena Stefano Casciu, vede un museo non più bianco come lo volle Leone Pancaldi, ma più raffinato perché le opere sono collocate su sfondi di tre tonalità di grigio. Nuovi anche tutti i cartellini delle opere (non sono però realizzati in inglese, Ndr), nuova in parte l'illuminazione a led, nuova anche la guida breve del museo (curata dallo stesso Casciu ed edita da Franco Cosimo Panini) e inedite per il pubblico anche cinquanta opere provenienti dai depositi» (Cfr. Il Giornale dell'Arte, n. 353, mag. '15, p. 20).

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Stefano Luppi, 01 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

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