Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Redazione
Leggi i suoi articoliUn segnale forte per il mercato della fotografia d'autore, come anche per il mercato dell'arte in Italia in senso più ampio. Finarte ha infatti concluso, il 16 ottobre, a Milano, un'asta da 486 mila euro e il 93% del valore di riserva. Un risultato che segna un primato assoluto nel panorama italiano, consacrando Finarte come riferimento per il settore. Allargando lo sguardo, è un ulteriore indizio di un autunno positivo per il mercato dell'arte, che appare vitale, consapevole e sempre più ricettivo verso la qualità e la curatela. Ma entriamo nel merito della vendita.
Il colpo di martello più sonoro è stato quello per Mario Giacomelli, il cui celebre scatto «Io non ho mani che mi accarezzino il volto» – parte della storica serie realizzata tra i seminaristi del convento di Senigallia – ha toccato quota 19,05 mila euro, segnando il record mondiale per il maestro marchigiano. Una fotografia intensa, aspra e poetica, che racchiude l’essenza di Giacomelli: bianco e nero graffiato, umanità sospesa, spiritualità concreta. Alle sue spalle, si distingue un altro gigante della scuola italiana, Luigi Ghirri, con «Bologna, Studio di Giorgio Morandi», aggiudicata per 15 mila euro. Un’immagine dove, come spesso riscontriamo nella poetica dell'autore, l’assenza diventa presenza. La stanza dell’artista, spoglia ma vibrante, restituisce la quiete assorta del maestro bolognese attraverso lo sguardo calibrato e lirico di Ghirri.
Lisetta Carmi. Dalla serie I travestiti, anni 1960,1970. Lotto venduto € 5.805
Mario Giacomelli. Io non ho mani che mi accarezzino il volto. Lotto venduto € 19.050
La fotografia italiana, nel complesso, è stata la grande protagonista della vendita. Grande attenzione, per esempio, è stata riservata anche alla malinconica forza di Francesca Woodman, la cui presenza in asta ha registrato due ottime aggiudicazioni: 10,86 mila euro e 14,01 mila euro, quest’ultima per una rara cartolina-invito della mostra «Immagini» del 1981. Le sue composizioni intime e surreali – corpi scomposti, interni fatiscenti – continuano ad affascinare un pubblico trasversale. Mimmo Jodice, con «Vedute di Napoli, Museo Nazionale», è stato venduto a 6,45 mila euro, mentre Gabriele Basilico, con «Beirut (Rue Dakar)», ha raggiunto gli 8,97 mila euro. Due visioni diverse del mondo, ma accomunate da una sensibilità per l’architettura e la memoria dei luoghi. Tra le sorprese dell’asta, il risultato ottenuto da Oliviero Toscani, con la storica immagine «Manette» per la campagna Benetton, battuta a 8,34 mila euro. Record personale per l’autore. Nuovo record anche per Lisetta Carmi. La fotografa genovese, pioniera dello sguardo inclusivo e senza retorica, ha aggiornato il suo miglior risultato con un’immagine dalla serie «I travestiti» aggiudicata a 5,81 mila euro.
Molto vivace anche il fronte contemporaneo e internazionale, dove il pubblico ha premiato l’intensità dell’opera «The Home of My Eyes» di Shirin Neshat – un ritratto femminile inciso da calligrafie persiane, simbolo della sua poetica identitaria – salita fino a 12,12 mila euro. Stesso risultato per una delle fotografie più iconiche di Steve McCurry, a conferma della solidità internazionale del suo mercato. Brassaï, con «La Seine au Pont des Arts», è salito da una base di stima 2,2 mila euro fino a 7,71 mila euro, mentre Andreas Gursky, con «La Défense, Panorama», ha chiuso a 11,49 mila euro, confermando il suo peso nel panorama collezionistico anche in Italia. Per Finarte a fare la differenza, in un contesto economico incerto, è stata la selezione - trasversale, raffinata, mai scontata - con cui ha costruito un catalogo che difficilmente dimenticherà.
Altri articoli dell'autore
Al Mr. C Miami-Coconut Grove Miami una mostra dedicata ai paesaggi luminosi di Federico de Francesco
L’artista presenta una serie di lavori ispirati al mare e alla luce tropicale, parte di un progetto a lungo termine che coinvolge gli spazi dell’hotel
Gli undici premiati, selezionati tramite un processo di voto tra pari, compongono una sorta di mappa globale della creatività contemporanea
Dal 5 al 22 dicembre, la piattaforma raduna opere che attraversano secoli e sensibilità per una mappa estetica che va dall’arte antica alle ricerche dei talenti emergenti
La curatrice ritira il progetto espositivo al Fridericianum: inaccettabile, secondo lei, la definizione di antisemitismo adottata dalla manifestazione, accusata di limitare il dissenso e l'espressione artistica



