Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliSulle pendici del colle Palatino, dove nacque Roma e dove gli imperatori edificarono i loro immensi palazzi, papa Paolo III Farnese e soprattutto suo nipote, il cardinale Alessandro Farnese, fondarono un giardino delle delizie (artistiche e naturali), ispirato ai fasti antichi sin dal nome: gli Horti Farnesiani.
Siamo alla metà circa del XVI secolo, i Farnese sono ora duchi di Parma e Piacenza e il grande giardino palatino, arricchito di fontane, giochi d’acqua e rare essenze botaniche, ha ambienti, scalee, porticati e fastose uccelliere progettate dagli architetti Vignola, Jacopo Del Duca e Girolamo Rainaldi. Fu quest’ultimo a realizzare il Ninfeo della Pioggia, ampio ambiente seminterrato posto nel cuore degli Horti e a metà altezza del Palatino.
Già triclinio estivo degli svaghi farnesiani, poco prima del 1628, anno delle nozze tra il duca Odoardo Farnese e Margherita Medici, questa sorta di grotta artificiale assunse le fattezze di rinfrescante ninfeo, con tanto di vasca mistilinea e parete con finte stalattiti, da cui gocciava acqua con cadenze, peraltro musicalmente regolate, che rammentavano la pioggia. Alle pareti sculture antiche, sulla volta un concerto di sei musici inquadrati da balaustre e pergolati, uscito dal pennello di Giovan Battista Magni, detto il Modanino (1591/92-1674).
Tutt’intorno grappoli d’uva, uccelli variopinti e intrecci di rami di vite. Tutto ciò, dopo decenni di abbandono, è tornato a splendere, grazie al delicato restauro appena terminato, svolto sotto l’occhio vigile della direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, e le direttive tecniche dell’archeologa Roberta Alteri e dell’architetto Stefano Borghini.
Nel Ninfeo della Pioggia si svolgevano feste, concerti, recite di poesie e cerimonie (lo visitò anche il cardinale Richelieu), ma anche giochi e sollazzi. La cordonata d’accesso, per esempio, era corredata, come altri luoghi degli Horti, di «giochi bagnatori», ovvero fontane nascoste che spruzzavano acqua al passaggio degli ignari visitatori. Scherzi e giochi nei luoghi dove i potenti riposavano, immaginandosi di essere in un mondo sospeso al di fuori del tempo, tra arte, natura e riso.

Il Ninfeo della Pioggia negli Horti Farnesiani sul Palatino, XVI-XVII secolo, Parco Archeologico del Colosseo, Roma
Altri articoli dell'autore
La mostra alla Galleria Borghese si presenta come un poema in cui l’artista afroamericana ha puntato più sul nascondimento delle opere che sulla loro rivelazione evidente
Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma festeggia con cinque mostre che spaziano da Douglas Gordon a Nacho Carbonell, dagli stadi alla Galleria Pieroni
Si snoda in varie sedi di Roma, da Conciliazione 5 a Santo Spirito in Sassia, il nuovo appuntamento promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, presieduto dal cardinale José Tolentino de Mendonça
Il doppio omaggio romano all’artista americano svela un ciclo inedito realizzato nello studio di Alessandro Twombly nel 2019