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Ferrara, la Pinacoteca Nazionale trasloca da Palazzo dei Diamanti al Castello Estense

Stefano Luppi

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Ferrara. Ora è ufficiale, come ha attestato una riunione di alti vertici del Mibact con esponenti degli enti locali ferraresi, avvenuta l'11 gennaio. La Pinacoteca Nazionale di Ferrara, oggi situata nel comunale Palazzo dei Diamanti, sarà trasferita al Castello Estense di proprietà dell’ente provinciale e gestito dal Comune a seguito della introduzione della legge Del Rio riguardo la dismissione delle Province. Il Segretariato regionale dell’Emilia-Romagna del Mibact si vedrà assegnati 7 milioni di euro che saranno destinati proprio alla finalità del trasferimento che dovrebbe prevedere, vista la natura del Castello Estense dotato di molti piccoli spazi a fianco degli storici saloni, anche alcuni lavori di adeguamento.

Le autonome Gallerie Estensi di Modena e Ferrara, assegnate alla storica dell’arte Martina Bagnoli, si vedranno così assegnare una sede. La più prestigiosa di Ferrara oltre che il monumento più visitato nella Provincia, però, con la storia della Pinacoteca Nazionale non c’entra nulla. Quest’ultima, infatti, non ha nulla a che fare con la collezione estense che al momento della Devoluzione di Ferrara alla Chiesa (1598) finì a Modena e in parte a Roma.  
La Pinacoteca fu costruita nel 1836 per iniziativa del Comune di Ferrara a Palazzo dei Diamanti, dove vennero esposte le grandi pale d'altare provenienti dalle chiese soppresse da Napoleone e i dipinti acquistati da collezioni private cittadine. Nel 1958 passò allo Stato e successivamente venne arricchita da acquisti pubblici e dalle collezioni della Cassa di Risparmio di Ferrara. Questi i fatti, all’interno del Mibact però ci sono anche preoccupazioni al momento non supportate da documenti ufficiali. Circola voce che l’obiettivo a lungo termine sia una vera e propria «rivoluzione» per il museo statale: sede principale al Castello Estense e seconda sede al Palazzo Ducale di Sassuolo (Mo), monumento oggi del Mibact che l’ha ereditato dalla Difesa. Nulla di certo, ma se ne parla, e per Modena la perdita della Galleria Estense (a Palazzo dei Musei, sede comunale) sarebbe un autentico dramma storico e culturale.

Stefano Luppi, 16 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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