Vincent Noce
Leggi i suoi articoliJean-Louis Georgelin, il generale francese incaricato di ricostruire la cattedrale di Notre-Dame di Parigi devastata dagli incendi, è morto venerdì 18 agosto in una caduta mentre faceva trekking sui Pirenei. Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio a uno dei «più grandi soldati» della Francia che «pietra dopo pietra stava restaurando la bellezza ferita di Notre Dame», ed ha espresso rammarico per il fatto che «non potrà vederne la riapertura con i suoi occhi». La morte del generale Georgelin, 74 anni, riflette «una vita sempre rivolta verso le vette», ha dichiarato il Presidente francese in un comunicato.
Questa non è una buona notizia per l’ente incaricato di ricostruire Notre Dame, poiché il defunto generale aveva una notevole autorità e un legame speciale con Emmanuel Macron. Questo rapporto ha contribuito ad accelerare i lavori nel tentativo di rispettare la promessa del Presidente di riaprire la cattedrale l’anno prossimo. Gli esperti hanno criticato Macron per una tempistica che considerano irrealistica: ora è ufficiale che la cattedrale non riaprirà prima dei Giochi Olimpici, come lui aveva promesso. Dopo diversi ritardi, ora è prevista una cerimonia l’8 dicembre 2024, ma potrebbe trattarsi solo di un’apertura parziale.
Ufficiale decorato, il generale Georgelin era noto per il suo carattere forte. Non risparmiava parole nel deplorare la mancanza di manutenzione delle chiese francesi o il degrado urbano di Parigi. Quando Philippe Villeneuve, l’architetto capo responsabile di Notre Dame, minacciò di dimettersi se la guglia non fosse stata ricostruita come prima dell’incendio, Georgelin gli suggerì pubblicamente di «chiudere la bocca». Alla fine lo Stato decise di ricostruire interamente la cattedrale nella sua forma originale con materiali tradizionali, come la quercia e il piombo. I due uomini si incontravano ogni settimana per un pranzo di lavoro per seguire i progressi dei mille operai e artigiani che lavorano al progetto in tutta la Francia. Il budget di 800 milioni di euro è gestito da un ente che è stato svincolato dal Parlamento dalle normali regole che riguardano le questioni urbane, ambientali e del patrimonio.
Nato nei Pirenei nel 1948, il generale Georgelin era un cristiano praticante che in un’intervista confessò di «leggere e meditare sulla Bibbia ogni giorno». Ha frequentato il liceo militare di Saint-Cyr e ha studiato all’Us Army College di Fort Leavenworth (Kansas), prima di prestare servizio nei reggimenti di fanteria e paracadutisti. Nel 1997 entrò nel comando della Forza di stabilizzazione a guida Nato (Sfora) dopo la guerra in Jugoslavia. È stato nominato capo militare del defunto presidente francese Jacques Chirac e poi capo degli eserciti francesi dal 2006 al 2010. È diventato presidente dell’Ordre National de la Légion d’Honneur e, secondo quanto riferito, si opponeva al fatto che Bob Dylan ricevesse la più alta decorazione civile istituita da Napoleone a causa del passato uso di droghe e del coinvolgimento del musicista in manifestazioni pacifiste.
I suoi legami con la cultura erano soprattutto attraverso la musica (suonava Bach all’organo) e i monumenti culturali, che descriveva come «espressione della grandezza della storia francese». Sosteneva che «probabilmente non c’era abbazia in Francia che non avesse visitato» e che non poteva perdonare alla Comune di Parigi la distruzione del Palazzo reale delle Tuileries, accanto al Louvre, nel 1871. Ha detto che il suo amore per il patrimonio culturale era eguagliato soltanto da una speciale devozione per le montagne.
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