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McDermott & McGough presentano da M77 una settantina di opere create appositamente per gli spazi della galleria. Intitolata «Luce azzurra e astratta», la rassegna, curata da Michele Bonuomo, espone fino al 15 maggio 39 lavori fotografici in cianotipia, tecnica largamente utilizzata dai fotografi pittorialisti tra Otto e Novecento, che conferisce alle immagini una luce azzurrata, volutamente antiquata quando non «antiquaria».
Insieme sono in mostra 19 dipinti acrilici su tela o su carta: in dieci di essi i due artisti americani (nati il primo nel 1952, il secondo nel 1958, in coppia dal 1980) elaborano immagini tratte da pellicole degli anni Quaranta e Cinquanta e le racchiudono in vistose cornici di segno neofuturista formate da figure geometriche campite di vivaci colori che simulano prismi tridimensionali.
Gli altri presentano fitti reticoli di linee percorsi da una forte energia gestuale. In questo continuo ricorso a un passato trasferito in una dimensione atemporale, la coppia mette in atto quell’attitudine al dandysmo che pratica anche nella vita e che la induce a rifuggire dalla contemporaneità e tanto più dal futuribile («ho guardato nel futuro e non ho alcuna intenzione di andarci», ha dichiarato McDermott a Bonuomo) per rifugiarsi in una dimensione temporale dilatata e «altra».
Ada Masoero, 06 aprile 2015 | © Riproduzione riservata
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