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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliA Taranto, nella Basilica Cattedrale di San Cataldo continua l’iniziativa di valorizzazione del patrimonio artistico con un nuovo restauro, illustrato in un articolo di Silvano Trevisani su «Nuovo Dialogo», il periodico della Diocesi di Taranto. Su ispirazione del parroco, monsignor Emanuele Ferro, sono in corso i lavori su due grandi tele custodite nella cappella del Santissimo, sostenuti economicamente dal Gruppo Italcave.
«Con questo progetto, ha dichiarato l’ad dell’azienda Giovanni De Marzo, vogliamo rafforzare il nostro legame con la comunità tarantina, contribuendo a valorizzare il patrimonio storico e artistico della città e a custodirne l’identità culturale e spirituale».
Il restauro è affidato alla restauratrice Maria Gaetana di Capua, da molto tempo attiva in interventi su opere d’arte della diocesi tarantina e di altre località pugliesi. Le tele, databili intorno al 1657 e attribuite al pittore veneto Giovanni Molinari, raffigurano la «Caduta della Manna» e la «Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci». Le dimensioni sono imponenti: 8 metri di lunghezza per 3 di altezza. Entrambe le opere erano già state oggetto di restauri negli anni ’60 e ’70 del Novecento.
A sentire Di Capua, la prima fase consiste in uno studio preliminare per stabilire le metodologie più adatte a preservarne l’integrità. Fattori ambientali come temperatura, umidità e luce restano decisivi per garantire la durata delle opere, che richiedono costante sorveglianza e competenze specialistiche.

Una delle due tele, conservate nella Cattedrale di San Cataldo a Taranto, ora in fase di restauro
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