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Parte da Palazzo Reale, dove è visibile dal 10 dicembre al 20 marzo, e passerà poi nel Palazzo Ducale di Genova (produttori entrambi della mostra, con 24Ore Cultura) la mostra «Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau», realizzata in collaborazione con la Richard Fuxa Foundation e il Centro di Ricerca Rossana Bossaglia dell’Università di Verona, diretto da Valerio Terraroli e istituito in memoria della studiosa, pioniera nello studio dell’Art Nouveau, del Déco e del Novecento.
Dalla Fuxa Foundation giungono le 149 opere di Mucha (affiche e pannelli decorativi soprattutto), mentre il Centro Rossana Bossaglia di Verona ha prodotto ricerche e materiali di studio, frutto del lavoro di giovani storici dell’arte ai quali, con un inedito modello di collaborazione, 24Ore Cultura ha cofinanziato assegni di ricerca e borse di studio.
Insieme alle opere di Mucha, nucleo della mostra, sono esposti 70 pezzi coevi di arti decorative (ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, gioielli) visibilmente influenzati dall’universo visivo dell’artista ceco (1860-1939), che conobbe una tale fortuna da dare il nome a uno «Stile Mucha».
La sua cifra stilistica fortunata scaturiva da una linearità fluida e flessuosa, applicata ai temi più amati (sensuali figure femminili, fiori e viluppi vegetali, animali) degli anni in cui fiorì il «Modernismo», che dimostrò di poter essere adottata con esiti felici agli ambiti più svariati.
Curata da Karel SRP per le opere di Mucha e da Stefania Cretella per le arti decorative, la mostra si sviluppa in sezioni divise per temi stilistici e iconografici: dopo l’introduzione, dove alcune opere grafiche di Mucha sono accostate ad arredi del tempo, entra in scena il teatro, con la figura di Sarah Bernhardt, vera musa di Mucha.
Nella sezione della vita quotidiana sono gli oggetti domestici, dalle scatole dei biscotti ai profumi, a documentare la fortuna dei suoi disegni.
Sviluppato in due sale, il tema della figura femminile, ora angelicata ora demonizzata, si sviluppa al centro del percorso, subito seguito dal giapponismo, gusto allora assai amato in Europa.
Il mondo animale è illustrato da oggetti abitati da pavoni, serpenti, libellule; l’importanza dei materiali preziosi da grafiche di Mucha e da un inedito pendente su suo disegno, mentre i molti calendari da lui prodotti sono oggetto della sezione sul tempo.
Chiude il percorso l’immaginario floreale, con il repertorio tipico del periodo (rose, iris, ninfee, gigli) tradotto in immagini grafiche, vetri e ceramiche.
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