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Paul Gauguin, «Natura morta con frutta e limoni», Baden, Museum Langmatt

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Paul Gauguin, «Natura morta con frutta e limoni», Baden, Museum Langmatt

Dalla Svizzera l’Impressionismo arriva al Belvedere

La più antica collezione elvetica che spazia da Monet a Renoir, da Gauguin a Cezanne, conservata al Museo Langmatt di Baden, sarà esposta nell’istituzione viennese

Il Museo Langmatt con sede a Baden, nei pressi di Zurigo, dispone di una rilevante collezione di pittura impressionista, frutto della passione di Jenny e Sidney Brown, che dal 1907 iniziarono ad acquisire opere, cominciando con Gauguin, Monet e Cezanne e creando poi fulcri fra l’altro su Renoir e Corot: «Quaranta delle cinquanta opere della collezione vennero acquisite assai presto, prima del 1919, quando ancora l’Impressionismo era considerato arte contemporanea, era ancora controverso anche fra gli operatori del settore e veniva accesamente rifiutato da una parte del pubblico. Quindi, entusiasmandosi per quei colori e per quella luminosità, i Brown scrissero una pagina di Storia dell’arte, senza saperlo o volerlo», riferisce Markus Stegmann, direttore del museo.

L’anno scorso, in concomitanza con sostanziali lavori di restauro della villa Jugendstil progettata all’inizio del ’900 dall’architetto Karl Moser nel mezzo di un parco lussureggiante come dimora della coppia e diventata poi sede del museo, per la prima volta la direzione ha deciso di creare un tour con un circuito di tre musei (la Fondation de l’Hermitage di Losanna, il Wallraf-Richartz-Museum & Fondation Corboud di Colonia e il Belvedere di Vienna) per mostrare al pubblico internazionale il proprio fiore all’occhiello, con tre mostre giocate attorno al nucleo di 50 dipinti, di volta in volta contestualizzati dalle tre istituzioni con altre opere, per creare particolari accenti.

Dal 25 settembre all’8 febbraio 2026 al Belvedere Inferiore sono 66 le opere che raccontano della fondamentale stagione impressionista, con fulcro su Cezanne, Monet e Renoir («Cezanne, Monet, Renoir. Impressionismo francese dal museo Langmatt»): «Abbiamo deciso di aggiungere al nucleo Langmatt delle opere del viennese Max Oppenheimer, che era amico della coppia Brown e la ritrasse, oltre a ulteriori ritratti di famiglia e un dipinto di Heinrich Kley che tematizza lo sfondo industriale della Brown Boveri & Cie, di cui la coppia fu cofondatrice», ci dice Alexander Klee, curatore della tappa viennese.

Quella di poter esporre la collezione Langmatt è sembrata al Belvedere un’occasione da non perdere: «Si tratta della più antica collezione elvetica sull’Impressionismo e, grazie alle acquisizioni della coppia, consente fra l’altro anche sguardi sugli inizi di questo stile. I primi dipinti che i due acquistarono a Parigi durante il viaggio di nozze, nel 1896, furono “Lavandaie sulla riva della Touques” di Eugène Boudin e “Paesaggio rivierasco” di Paul-Désiré Trouillebert: esempi eloquenti di ciò che sarebbe stato più tardi l’orientamento della collezione, spiega ancora Klee. Interessante è anche il fatto che mentre creavano la collezione impressionista, vendettero numerose opere della Secessione di Monaco che avevano comprato nella città bavarese a partire dall’ultimo scorcio dell’Ottocento. E va detto inoltre che la collezione Brown offre un corpus compatto e normalmente visibile solo a Baden».

Paul Cezanne, «Rocce e alberi nel parco dello Château Noir», 1904 ca, Baden, Museum Langmatt

Pierre-Auguste Renoir, «La testa», Baden, Museum Langmatt, Schweiz

Flavia Foradini, 31 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

Dalla Svizzera l’Impressionismo arriva al Belvedere | Flavia Foradini

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