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Philippe Régnier
Leggi i suoi articoliCon quasi 100 milioni di turisti all’anno la Francia è ancora il Paese più visitato al mondo. Non sorprende che anche musei e monumenti cerchino di approfittare di questa manna.
Il prezzo d’ingresso nei musei è però sempre stato un argomento delicato: politici e istituzioni si ritrovano a cercare un delicato equilibrio tra tariffe basse per favorire la democratizzazione culturale e l'istruzione e importi sufficientemente elevati per finanziare il funzionamento, le acquisizioni e le ristrutturazioni. Così, nel dicembre 2001, dopo essere stato eletto sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë ha introdotto l’accesso gratuito per tutti alle collezioni permanenti della maggior parte dei musei della città, tra cui il Musée d’Art Moderne, il Musée Carnavalet-Histoire de Paris e il Petit Palais-Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Altri consentono l’ingresso gratuito la prima domenica del mese, come il Musée d’Orsay, il Musée National Picasso-Paris o il Musée Guimet. Numerose istituzioni offrono inoltre l’ingresso gratuito ai minori di 26 anni con un chiaro obiettivo educativo.
Per molti musei, tuttavia, la biglietteria costituisce una risorsa finanziaria essenziale, in particolare per quelli che beneficiano dello status di ente pubblico, che conservano i propri introiti, a differenza delle strutture in gestione autonoma. Nell’attuale contesto di restrizioni di bilancio, alcuni musei potrebbero quindi essere tentati di adeguare il prezzo del biglietto d’ingresso per sostenere il finanziamento dei propri progetti. È tuttavia importante non tagliare fuori un pubblico locale che frequenta regolarmente le sale e che sarebbe scoraggiato da un prezzo elevato, diventando proibitivo.
Alcune istituzioni stanno quindi valutando da tempo l’introduzione di una tariffa più alta per i turisti, che, una volta davanti alle porte del Louvre o del castello di Versailles, non si tirerebbero indietro davanti alla spesa. Tale disposizione non può tuttavia applicarsi ai visitatori cittadini di un Paese membro dell’Unione Europea, poiché la Commissione Europea ha ricordato che questi ultimi devono beneficiare delle stesse condizioni di accesso al museo, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro luogo di residenza. Può invece applicarsi ai visitatori provenienti da Paesi come gli Stati Uniti, la Cina o il Giappone.
Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2026, diversi musei e monumenti francesi introdurranno una tariffa differenziata per i visitatori non cittadini dell’Unione Europea. Per questi ultimi, il biglietto d’ingresso al Louvre passerà da 22 a 30 euro. Secondo «Le Monde» altri luoghi sembrano decisi a seguire l’esempio: il castello di Versailles, il castello di Chambord, l’Opéra Garnier, l’Arco di Trionfo e la Conciergerie, nell’Île de la Cité.
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