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Per la prima volta in Italia, a Bologna, una mostra dedicata al racconto visivo sulla grafica giapponese accompagnata da un programma diffuso di iniziative in città
- Lavinia Trivulzio
- 31 agosto 2025
- 00’minuti di lettura


Utagawa Hiroshige Pesci ayu periodo Edo silografia policroma © Courtesy Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, Comune di Genova
Da Hokusai al Manga. L’universo grafico del Giappone si mette in mostra
Per la prima volta in Italia, a Bologna, una mostra dedicata al racconto visivo sulla grafica giapponese accompagnata da un programma diffuso di iniziative in città
- Lavinia Trivulzio
- 31 agosto 2025
- 00’minuti di lettura
Lavinia Trivulzio
Leggi i suoi articoliGraphic Japan. Da Hokusai al Manga porta a Bologna, per la prima volta in Italia, una mostra che racconta visivamente le tappe fondamentali della grafica giapponese in un viaggio che dal periodo Edo (1603-1868) conduce fino ai nostri giorni. Il progetto di mostra, a cura di Rossella Menegazzo con Eleonora Lanza, nasce da un’esigenza critica coniugata alla curiosità culturale di indagare le ragioni del successo globale della grafica giapponese, connotata da un nesso indissolubile tra segno e disegno che, a partire dalle stampe ukiyoe – le cosiddette “immagini del Mondo Fluttuante” – ha condotto fino ai poster d’artista e ai manga contemporanei. Il percorso espositivo si articola in quattro grandi sezioni tematiche: Natura, Figure, Segno e Giapponismo contemporaneo con oltre 200 opere stampate in silografia, libri, album, manifesti e mascherine (katagami) per tessuti oltre a oggetti d’alto artigianato, offrendo una narrazione stratificata dell’evoluzione della grafica giapponese che incrocia le arti, dalla calligrafia alla tipografia, dal disegno al design, dalle arti applicate fino alla moda, al cinema, al teatro e al fumetto. L'esposizione presenta i temi e gli artisti più rilevanti delle diverse epoche chiave del percorso evidenziando l’evoluzione del tratto, delle tecniche, dei materiali, dei soggetti, così come il cambiamento d’uso e la capacità di innovare nel solco della tradizione, mantenendo l’essenza visiva riconoscibile propria della cultura del Sol Levante. Le opere in prestito provengono da importanti istituzioni italiane e giapponesi pubbliche e private, tra cui il Museo d’Arte Orientale “Edoardo Chiossone” di Genova, il Museo d’Arte Orientale di Venezia, Biblioteche civiche e nazionali e da collezioni giapponesi tra cui la Dai Nippon Foundation for Cultural Promotion e la Adachi Foundation.