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Roberto Crippa, «Concetto spaziale», 1951

© Roberto Crippa by Siae

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Roberto Crippa, «Concetto spaziale», 1951

© Roberto Crippa by Siae

Da Accorsi-Ometto la formidabile avventura spazialista

A Torino circa cinquanta opere di ventiquattro artisti ricostruiscono il ruolo dello Spazialismo nel rinnovamento artistico italiano dell’immediato dopoguerra

Jenny Dogliani

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Quella dello Spazialismo è una storia di rivoluzioni silenziose, nate nel dopoguerra tra Milano e Venezia, quando Lucio Fontana e un gruppo di artisti, da Crippa a Guidi, a Deluigi, misero in crisi la superficie del quadro per aprire l’arte alla quarta dimensione, fatta di spazio e di luce. Non più pittura che rappresenta, ma pittura che diventa spazio, attraversata da buchi, tagli e vibrazioni materiche: un linguaggio nuovo, capace di tradurre nella forma artistica la tensione verso il cosmo e la modernità. In un’epoca attraversata dalle scoperte scientifiche, dalle prime sonde cosmiche, dalle intuizioni della teoria della relatività, lo spazio non è più una superficie fissa ma un tessuto dinamico, una dimensione instabile che gli artisti spazialisti introducono nell’opera. Così i buchi e i tagli di Fontana diventano fenditure nel continuum spazio-temporale, che fanno del vuoto un elemento dinamico e una forza costruttiva carica di energia. «Lo spazio, come scriveva nel 1952 Virgilio Guidi è la misura immisurabile dell’universo, accolta in noi».

Una straordinaria parabola artistica cui è dedicata la mostra, visibile fino al 15 febbraio 2026 al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, intitolata «Da Fontana a Crippa a Tancredi. La formidabile avventura del Movimento spazialista», a cura di Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Giuliana Godio, con la consulenza scientifica di Luca Massimo Barbero. L’esposizione raccoglie circa cinquanta opere di ventiquattro artisti, provenienti da musei, raccolte istituzionali e collezioni private, per ricostruire il ruolo dello Spazialismo nel rinnovamento artistico italiano dell’immediato dopoguerra.

«Il Movimento spaziale va guadagnando… spazio», scriveva nel 1952 Federico Castellani in occasione della mostra «Artisti spaziali veneziani». Da quella stagione, osserva Nicoletta Colombo, sono passati quasi ottant’anni e «la mostra odierna è il frutto della volontà degli organizzatori di proporre un rinnovato itinerario attraverso l’avventura spazialista, considerata nella presenza dei principali protagonisti di area milanese e veneta, rappresentati da poco più di cinquanta opere storiche realizzate negli anni vitali del movimento e arricchite dall’inclusione di alcuni interessanti inediti».

Il percorso si apre con Lucio Fontana (1899-1968), fondatore e punto di riferimento del Movimento, autore dell’interpretazione dello spazio come «nuova dimensione immateriale». La sezione inaugurale documenta l’evoluzione dai celebri «Buchi» del 1949, costellati di materie come pietre, sabbie e vetri colorati, ai «Concetti spaziali. Attese», dove il taglio introduce nella pittura nuove dimensioni.

Segue una sala dedicata a Roberto Crippa (1921-72), figura in dialogo con le tendenze internazionali del gesto e del segno, che nelle sue tele assume forme «vorticose, spiraliformi e dinamiche, riflessi del personale vitalismo e della passione per il volo acrobatico», con rimandi al Surrealismo e al Primitivismo totemico.

Da Milano a Venezia, la mostra ripercorre la rete di artisti che, tra la fine degli anni Quaranta e la soglia dei Sessanta, aderirono o dialogarono con lo Spazialismo. Tra i milanesi, le opere di Gianni Dova, ed Emilio Scanavino, nella sezione veneziana le ricerche di Virgilio Guidi e Tancredi Parmeggiani e poi ancora alcune presenze internazionali come Roberto Sebastián Matta Echaurren e Iaroslav Serpan. Completano il percorso documenti storici, cataloghi, riviste, volumi d’archivo e un video sugli «Ambienti spaziali» di Fontana.

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, via Po 55, To, mar-mer/ ven 10-18, gio10-20, tel. 011837688, fondazioneaccorsi-ometto.it, ven 10-18, sab-dom 10-19, «Da Fontana a Crippa a Tancredi. La formidabile avventura del Movimento spazialista», dal 17 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026

Lucio Fontana, «Concetto Spaziale. Attese», 1964. © Fondazione Lucio Fontana, Milano

Jenny Dogliani, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Da Accorsi-Ometto la formidabile avventura spazialista | Jenny Dogliani

Da Accorsi-Ometto la formidabile avventura spazialista | Jenny Dogliani