Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alla sua ottava edizione, il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte-Entreprise, ideato dalla GAMeC e sostenuto dalla famiglia Bonaldi, è stato assegnato al progetto «Soft Crash» di Xiayou Weng, visibile alla GAMeC fino al 24 luglio
Obiettivo del Premio, istituito in memoria di Lorenzo Bonaldi, appassionato collezionista, è sostenere la ricerca di un curatore under 30, realizzando un suo progetto di mostra. La vincitrice di questa edizione, curatrice associata di arte cinese della Robert H.N. Ho Family Foundation presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, è stata selezionata poiché, spiega il verbale della giuria, «il suo progetto spiega al meglio uno degli aspetti fondamentali del contemporaneo, ovvero come la tecnologia e la macchina siano state in grado di influenzare e cambiare l’essere umano, scegliendo artisti (Yin-Ju Chen, Anthony Discenza, Fabien Giraud & Raphaël Siboni, Tsang Kin-Wah, Diana Thater, autrice di «Untitled Videowall. Butterflies #2», 2008, Ndr) e opere che approfondiscono con precisione questo tema».
Il Premio Bonaldi per l’Arte inaugura con questa edizione una nuova sezione dedicata alle più importanti scuole curatoriali, destinata a studenti o ex studenti ai quali si chiede di progettare una mostra per lo Spazio Caleidoscopio della GAMeC, in relazione a un’opera delle collezioni permanenti. Due i progetti premiati: «Dear Betty: run fast, bite hard» di Lucrezia Calabrò Visconti, selezionata dalla scuola Campo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, e «Deus sive Natura» di Elena Cardin, della scuola A plus A, Venezia.
Il primo è visibile alla GAMeC fino al 24 luglio; il secondo andrà in scena in autunno. «Dear Betty: run fast, bite hard» prende le mosse da un dipinto divisionista che Umberto Boccioni dedicò all’amata cagnolina Betty e intorno a esso intesse una riflessione sulle teorie filosofiche che individuano nella coevoluzione di umani e animali un modello per le tecno-culture contemporanee. In mostra, dieci opere video (da Ivan Argote a Tracey Emin, da Tracey Moffatt a Franco Vaccari) intrecciano le loro narrazioni in un’unica installazione fitta di valenze etiche e politiche.
Altri articoli dell'autore
In attesa della nuova edizione del progetto a giugno, è esposta una selezione delle 100 opere allestite in altrettanti borghi italiani
La galleria Tornabuoni Arte di Milano ospita un percorso che affianca undici opere di Felice Casorati a dipinti di artisti a lui affini per tematiche e atmosfere
Dal 30 aprile nel comune di Bellano trova casa, grazie alla donazione della famiglia, l’intero corpus grafico e un centinaio di dipinti dell’artista scoperto nel 1983 da Giovanni Testori
Per molti anni ripudiate dai critici e dagli stessi designer («escluse le “tre M” Mari, Munari e Mendini), le affinità elettive tra design e arte sono indagate dall’istituzione milanese